Una giornata intrisa di speranza, amicizia e profonda riflessione sulla connessione tra l'uomo e il creato ha animato la cooperativa Cascina Biblioteca, nel cuore del Parco Lambro, dove l'Arcivescovo Mario Delpini è stato accolto con calore e affetto da giovani operatori e membri della comunità. L'occasione speciale è stata l'inaugurazione del "Giardino della Pace", simboleggiata dalla "piantumazione di un ulivo", un gesto potente e significativo.
La visita dell'Arcivescovo, promossa da Confcooperative Milano e Navigli, Cooperativa Cascina Biblioteca, in collaborazione con la diocesi, si è inserita nel "Tempo del Creato" che la Chiesa dedica a questi temi, offrendo un momento per riflettere insieme sulla pace e sulla responsabilità comune*, sotto il tema di quest'anno: "Pace con il creato".
Un clima di semplice amicizia ha pervaso l'incontro, caratterizzato da preghiere e l'ascolto della Parola di Dio, in un luogo che vanta radici storiche profonde, risalenti probabilmente al 1200, e che fu amato da Federico Borromeo nel 1600. Oggi, Cascina Biblioteca è una realtà vibrante che offre formazione e inserimento lavorativo a persone fragili e con disabilità, oltre a ippoterapia, laboratori agricoli e sostegno ad anziani, migranti e studenti.
È un bene di proprietà del Comune di Milano, affidato ad Anffas Cascina Biblioteca e al Consorzio SIR per creare opportunità di benessere.
Durante la giornata, l'Arcivescovo Mario ha affidato ai presenti due parole chiave: "creato" e "comunità". La prima sottolinea la salvaguardia del creato, mentre la seconda invita a essere insieme nella pace e nella fraternità, valorizzando le nostre differenze.
"La parola comunità è stata la parola simbolo," ha commentato Francesco Allemano, Presidente di Cascina Biblioteca, evidenziando il passaggio dal concentrarsi sui prodotti a un'attenzione profonda alla "condivisione, convivenza e collaborazione". È qui che non solo si vive e si lavora, ma si interagisce con un territorio generoso e sensibile, come dimostrato dalla solidarietà milanese emersa dopo il disastroso incendio di tre anni fa che causò danni per 1 milione di euro, ma che ha visto la cascina rinascere grazie al contributo del Comune e soprattutto dei cittadini.
Giovanni Carrara, Presidente di Confcooperative Milano e Navigli, ha commentato il significato profondo della giornata: "Piantare un albero è dare un segno di speranza e fiducia nel futuro. Farlo in un luogo come questo, in un contesto di cooperazione che unisce la cura dell'ambiente con la cura delle persone, è particolarmente importante e significativo. Non c'è cura della persona se non c'è cura dell'ambiente e viceversa; le due cose sono strettamente connesse e danno speranza per il futuro."
La piantumazione dell'ulivo, tra gli applausi, e la successiva visita dell'Arcivescovo agli spazi rinnovati della grande cascina, hanno ribadito un messaggio chiaro: la cura di una pianta richiede tempo e dedizione, proprio come la costruzione di un "bosco" o un "giardino" per le persone e l'ambiente attraverso il lavoro quotidiano.
Come ha spiegato don Nazario Costante, responsabile del servizio diocesano per la pastorale sociale e il lavoro, "mai come in questo tempo sentiamo il bisogno di pregare per la pace". Questo "Giardino della Pace" a Cascina Biblioteca è un segno tangibile di questa preghiera e di un impegno concreto. Che questo ulivo possa crescere rigoglioso, ricordandoci ogni giorno che la vera pace fiorisce solo quando ci prendiamo cura gli uni degli altri e del nostro pianeta, in una comunità solidale e rispettosa del creato.