“In principio era la Parola. Questo vocabolario si propone di risvegliare nella cultura contemporanea parole capaci di riscrivere insieme il senso della nostra umanità e della fraternità”.
Così il cardinal Mauro Gambetti scrive nella postfazione del libro voluto dalla Fondazione Fratelli Tutti, di cui è presidente, e curato da Padre Francesco Occhetta anche a seguito del percorso “condiviso con una comunità di persone diverse per professione, età, esperienze ma unite a promuovere il valore della fraternità che Francesco ha ricollocato al centro dell’Ordinamento mondiale”.
È all’interno di questo percorso che prende spazio la partecipazione al Vocabolario della fraternità di due colleghe di Confcooperative Milano e dei Navigli, Gabriella Galli e Rossella Sacco.
Il 17 giugno 2022 prendevano avvio i Cammini Giubilari Sinodali. Percorso che attraverso un cammino di 9 incontri nell’arco di 3 anni, ha offerto la possibilità anche alla nostra organizzazione, di mettersi in comunione con tanti altri soggetti pubblici, privati, chiamati a portare il proprio contributo e camminare verso un nuovo umanesimo. Incontri che si sono arricchiti nell’incontro con personalità dal mondo intero che, nei due eventi del World Meeting on Human Fraternity, si sono riuniti in tavoli di lavoro per capire, ognuno nel proprio ambito, come promuovere il valore della fraternità.
In questo contesto che si formalizza il Vocabolario della Fraternità, 365 parole per riscrivere la nostra umanità, “perché non basta dire di conoscere una parola, occorre utilizzarla e testimoniarla per riconoscersi come umani all’interno di una comunità pensante e fraterna”.
Ognuno dei partecipanti all’opera ha scelto la propria parola e l’ha declinata in base alla propria esperienza di vita privata e professionale ritraducendo quel significato con lo sguardo della fraternità.
Le nostre parole sono state città e creatura prese in considerazione a partire dalla propria esperienza personale e di impegno lavorativo per camminare insieme verso il cambio del paradigma della fraternità affinché possa incidere sui cambiamenti reali e concreti e rendere possibile equità e giustizia sociale.
Perché crediamo che “La fraternità non è solo il risultato di condizioni di rispetto per le libertà individuali, e nemmeno di una certa regolata equità. Benché queste siano condizioni di possibilità, non bastano perché essa ne derivi come risultato necessario. La fraternità ha qualcosa di positivo da offrire alla libertà e all’uguaglianza” (Enciclica Fratelli Tutti – Papa Francesco).
CREATURA
di Gabriella GALLI
Significa "essere creato" oppure "essere vivente", e ha bisogno di un creatore, il "Padre Nostro" e dello Spirito che "attesta al nostro Spirito che siamo figli di Dio" (Rm 8,16). Lo scriveva PioXII: "Meravigliosa visione che ci fa contemplare il genere umano nell'unità della sua origine in Dio [...] tutti gli uomini sono veramente sorelle e fratelli". Nella creatura "non vi è più greco o giudeo, schiavo o libero" (Gal 3,28) cadono i muri divisori, scompaiono le distinzioni etniche, culturali e sociali, si forma una famiglia universale.
È slancio verso il futuro, mistero del "già e non ancora", del non definito una volta per tutte. Dio creattore crea e ricrea nel tempo e nello spazio. E la creatura, vivente e non, è in Lui relazione. Per questo ogni creatura condivide con le altre la fonte e la propria esistenza. Legame che fonda la fraternità con tutto ciò che è creato: uomini, altri viventi, e perfino gli esseri inanimati.
CITTÁ
di Rossella SACCO
La civitas, nata come comunità in cui i cittadini erano legati da didritti e doveri, diventa poi il luogo relazionale dell'abitare che fornisce servizi e vita relazionale. È lo spazio di incontro di culture differenti, include contraddizioni ed è segnata dal movimento di arrivo e di partenza. È il luogo dei luoghi!
La Bibbia parla di città dalla Genesi all'Apocalisse: "dal giardino dell'Eden l'uomo è chiamato a costruire la città con il rischio di costruire una sorte di Babele" (Gen 11). Oggi, in chi ci vive all'interno, nasce l'urgenza di ritorna a costruire città a "misura d'uomo", come insegnava Giuseppe Lazzati.
Calvino, nelle "Città invisibili", ricorda che per stare insieme esistono due modi possibili: accettare l'inferno oppure "creare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, non è l'inferno, e farlo durare, e dargli spazio". Solo così la città diventa il luogo della fraternità.
Il vocabolario della Fraternità è edito dalla BUR Rizzoli.