Il Laboratorio Percorsi di secondo welfare e l'Università degli Studi di Milano hanno pubblicato il Secondo Rapporto sull’Agenda FAST in Italia, un approfondimento cruciale sul ruolo dei servizi per la prima infanzia e il capitale sociale nella costruzione di comunità.
Curato da Maurizio Ferrera, Franca Maino, Simone Manfredi ed Eleonora Rossero, questo studio si inserisce nel quadro dell'Agenda FAST lanciata nel 2024 da Fondazione Lottomatica, un acronimo che indica le quattro direttrici chiave per modernizzare il welfare italiano e contrastare la denatalità: F come famiglia, A come asili (nidi in particolare), S come servizi di cura e T come tempi flessibili.
Il Rapporto adotta come cornice teorica il modello "Lego", coniato dalla studiosa canadese Jane Jenson. A differenza del tradizionale modello "Ford" incentrato sul lavoratore maschio capofamiglia, il modello Lego pone al centro gli individui, in particolare donne e bambini, per sostenere i bisogni dell'intero ciclo di vita. Uno dei pilastri di questo modello sono i servizi di educazione e cura per la prima infanzia (ECEC), cruciali non solo per la conciliazione vita-lavoro dei genitori, ma anche per lo sviluppo cognitivo e l'eguaglianza di opportunità dei bambini, indipendentemente dal loro background familiare. Questo approccio sfida la visione che il nido sia un "male necessario" e sottolinea il suo impatto positivo a livello individuale e collettivo.
I Dati Salienti del Rapporto
Il panorama italiano è caratterizzato da sfide demografiche significative e da un sistema di welfare con peculiarità specifiche:
- Inverno Demografico: Nel 2023, l'Italia ha registrato il suo undicesimo minimo storico consecutivo di nascite, con un calo del 34,2% tra il 2008 e il 2023. Il tasso di fecondità medio è sceso a 1,20 figli per donna, ben al di sotto della "soglia di sostituzione" di 2,1.
- Spesa Sociale Sbilanciata: Nonostante l'Italia destini il 31,8% del PIL alla protezione sociale (superiore alla media UE), solo l'1,2% del PIL è destinato al sostegno di famiglie e minori. Inoltre, l'84,1% di questa spesa è costituita da trasferimenti monetari, con solo il 15,9% destinato ai servizi, un forte squilibrio rispetto ai paesi europei più virtuosi che combinano sostegni economici e servizi.
- Copertura dei Servizi per l'Infanzia: Nell'anno educativo 2022/2023, la copertura dei servizi per la prima infanzia (0-2 anni) ha raggiunto il 30% a livello nazionale, avvicinandosi all'obiettivo europeo del 33% (fissato a Barcellona nel 2002). Tuttavia, questo risultato è dovuto più al calo demografico che a un aumento dell'offerta.
- Disparità Territoriali Marcate: Permangono enormi disuguaglianze regionali: l'Umbria supera l'obiettivo del 45% con il 46,5%, mentre regioni come la Campania (13,2%), la Sicilia (13,9%) e la Calabria (15,7%) sono gravemente al di sotto delle soglie minime. Questa disomogeneità si riflette anche negli indicatori di "comunità educante", con il Centro-Nord che mostra maggiore permeabilità dei servizi, empowerment dei genitori e lavoro di rete.
- Capitale Sociale come Fattore Chiave: L'analisi quantitativa del Rapporto ha rivelato una correlazione statisticamente significativa tra capitale sociale e offerta di servizi per l'infanzia a livello provinciale.
- Il capitale sociale "bonding" (legami familiari forti) è negativamente associato all'offerta di servizi per l'infanzia. Nelle comunità con alto capitale bonding, la famiglia fornisce risposte immediate ai bisogni di cura, rendendo meno urgente l'offerta di servizi esterni.
- Il capitale sociale "bridging" (relazioni di fiducia al di fuori della famiglia, impegno civico) è positivamente associato all'offerta di servizi per l'infanzia. Le comunità con alto capitale bridging sono più orientate a soluzioni collettive e promuovono la collaborazione per lo sviluppo di politiche pubbliche.
- Questi risultati rimangono significativi anche controllando per fattori socio-economici come il tasso di occupazione femminile e il reddito disponibile pro capite.
Verso un Futuro Virtuoso
Il Rapporto sottolinea l'urgenza di considerare i servizi per la prima infanzia come un investimento sociale fondamentale per contrastare la "trasmissione intergenerazionale dello svantaggio" e la povertà minorile, che in Italia colpisce quasi il 25% dei minori. Per promuovere circoli virtuosi e rafforzare il capitale sociale bridging, il Rapporto propone sei macro-raccomandazioni: rafforzare la governance collaborativa, potenziare le infrastrutture sociali ed educative, incentivare la partecipazione civica e il volontariato, stimolare l'innovazione sociale e la digitalizzazione, garantire un supporto finanziario sostenibile e promuovere la diffusione di buone pratiche.
La lezione è chiara: per diffondere il capitale sociale bridging e le buone pratiche nei territori più fragili è essenziale un mix di strategie che combini governance collaborativa, investimenti, partecipazione civica, innovazione e finanziamenti sostenibili.