La certificazione sulla Parità di Genere è stata introdotta con la legge n. 162 del 2021 e tradotta nella prassi UNI P.d.R. 125:2022 quale strumento strategico adottato dalle Imprese che si impegnano per colmare il gender gap, promuovere l’empowerment femminile e la partecipazione delle donne al mondo del lavoro, combattere gli stereotipi di genere.
La certificazione sulla Parità di Genere costituisce l’impegno organizzativo verso i valori di equità, inclusione e pari opportunità per ambo i generi. Non è obbligatoria e per questo attesta la responsabilità sociale di ogni organizzazione che vi si impegna.
Perché Certificarsi?
Le aziende che si certificano hanno i seguenti vantaggi:
- Miglioramento della reputazione aziendale ed attrattività per talenti ed investitori
- Allineamento ai criteri ESG
- Maggiore produttività ed innovazione
- Accesso a sgravi fiscali a partire dall’1% fino a 50.000 euro annui di esonero contributivo tramite richiesta recante attestazioni di conseguimento e mantenimento della certificazione e requisiti dell’organizzazione (n. dipendenti, percentuale media dei contributi previdenziali versati dal datore di lavoro, retribuzione media mensile annuale)
- Agevolazioni alla partecipazione in procedure pubbliche quali bandi di gara ed opportunità di finanziamento
Come Ottenere la Certificazione?
Per certificarsi, un’organizzazione deve soddisfare alcuni requisiti previsti dalla UNI P.d.R. 125 ed ottenere un punteggio minimo nelle 6 aree chiave di valutazione, quali:
1. Cultura e strategia aziendale sulla parità di genere
2. Governo e leadership inclusiva
3. Processi HR per equità e inclusione
4. Opportunità di crescita per le donne
5. Equità retributiva
6. Conciliazione vita-lavoro e tutela della genitorialità
Un ambito delicato e di importante interesse per le organizzazioni è quello della Conciliazione vita – lavoro, tema strettamente legato alla parità di genere, poiché le disparità nel mondo del lavoro sono spesso amplificate dalla difficoltà di bilanciare carriera e vita privata. Ancora oggi, il peso delle responsabilità familiari ricade in gran parte sulle donne, incidendo sulle loro opportunità di crescita professionale alimentando il gender gap ed il gender pay gap. Molte organizzazioni stanno adottando soluzioni come flessibilità oraria, part-time reversibile orizzontale e verticale, smart working, tele-lavoro ed implementano un sistema di welfare aziendale con benefits a favore dei dipendenti e dei loro familiari. Un migliore bilanciamento tra lavoro e vita privata favorisce la partecipazione al mercato del lavoro e ha anche effetti positivi sulla natalità e sulla coesione sociale.
In base alla valutazione fatta dalle Organizzazioni, le stesse predispongono un piano di sviluppo e di miglioramento o piano strategico all’interno del quale tracciare gli obiettivi annuali o triennali, inerenti alla selezione del personale; alla gestione della carriera; alle azioni di conciliazione vita-lavoro, sia a tutela della genitorialità, sia di chi ha un ruolo di caregiver; alla prevenzione di ogni forma di discriminazione sul luogo di lavoro (mobbing, molestie, molestie sessuali, abusi) nel rispetto della politica di “Tolleranza zero”.
Agevolazioni per le PMI
Il PNRR ha stanziato 5,5 milioni di euro a favore delle micro, piccole e medie imprese che intendono certificarsi, coprendo parzialmente sia i degli Organismi di Certificazione (OdC) accreditati, sia dei professionisti che affiancano le imprese nel percorso di implementazione del Sistema di Gestione e di certificazione. Gli stanziamenti sono nazionali (Dipartimento per le pari opportunità), oppure Regionali/locali (ne è un esempio Unioncamere Lombardia).
Se siete interessati ad approfondire l'argomento potete contattare gaglione.t@confcooperative.it