L'Intelligenza artificiale (IA) è un tema di crescente rilevanza nel dibattito contemporaneo, soprattutto per quanto riguarda il suo impatto sul mercato del lavoro. Numerose ricerche empiriche hanno cercato di quantificare l'esposizione delle occupazioni all'IA e di prevedere quali professioni possano essere più vulnerabili o, al contrario, trarre vantaggio dall'integrazione di questa tecnologia avanzata.
La letteratura sull'argomento si sviluppa principalmente su due filoni distinti: il primo valuta l'impatto dell'IA su occupazione e competenze attraverso indicatori specifici, mentre il secondo impiega modelli linguistici e brevetti per identificare le attività più suscettibili all'automazione.
Il primo approccio si concentra sull'analisi delle competenze professionali e sulla probabilità che un'occupazione sia assistita o sostituita dall'IA, tenendo conto delle caratteristiche del lavoro, delle attività svolte e delle abilità richieste.
La presente analisi si propone di applicare queste metodologie al contesto italiano, utilizzando dati derivati dall'Indagine campionaria sulle professioni (ICP) e dalla Rilevazione continua sulle forze di lavoro dell'Istat (RCFL). L'obiettivo è fornire un quadro dettagliato dell'esposizione delle professioni italiane all'IA, valutando sia il potenziale impatto sostitutivo sia quello complementare, e fornire indicazioni utili per la definizione di politiche di adattamento e di formazione per i lavoratori italiani in questa fase di transizione tecnologica.