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IL WELFARE AZIENDALE NELLE PMI

Una recente ricerca della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro evidenzia i trend di crescita dee diffusione del welfare aziendale nelle piccole e medie imprese e le sfide per il futuro.

giovedì 4 settembre 2025

La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, in collaborazione con Pluxee, ha pubblicato il "Terzo Rapporto Annuale" sulla diffusione e le prospettive del welfare aziendale tra le Piccole e Medie Imprese (PMI) italiane. Questa indagine, realizzata a marzo 2025 su un campione di 1.620 Consulenti del Lavoro, offre una fotografia in tempo reale dei cambiamenti nell'approccio delle PMI al welfare, l'evoluzione culturale e l'utilizzo degli strumenti.

 

Il contesto del 2024, caratterizzato da un'insufficiente ripresa salariale a fronte di record occupazionali, ha reso il welfare aziendale uno strumento sempre più rilevante per controbilanciare l'erosione del potere d'acquisto dei lavoratori.

 

Diffusione e Dinamiche di Crescita

L'indagine rileva un trend positivo: il 62,8% dei Consulenti del Lavoro ha osservato un aumento nel numero di PMI che adottano il welfare aziendale tra il 2023 e il 2025, con punte al Nord Est del 69,2%. Questa crescita è spinta principalmente da:

  • Una maggiore conoscenza degli strumenti di welfare da parte delle aziende (indicato dal 51,2%).
  • L'esigenza di compensare l'erosione del potere d'acquisto dei lavoratori (40,2%).
  • La previsione del welfare aziendale nei contratti collettivi di lavoro (38,5%), che funge da importante volano.
  • La crescente importanza del welfare come strumento per acquisire e trattenere talenti (24,7%), in particolare nel Nord Italia (31,4% al Nord Est).

Nonostante questi segnali di crescita, il livello di diffusione del welfare aziendale tra le PMI è ancora considerato "abbastanza basso" dal 60,8% dei Consulenti e "basso" dal 26,6%. Tuttavia, si registra un leggero miglioramento rispetto al 2023. La diffusione stimata è inferiore al 30% per il 73,3% delle PMI. A livello settoriale, i settori con maggiore diffusione sono il commercio (46,6%) e l'industria manifatturiera (46,1%).

Gli interventi si concentrano prevalentemente sul sostegno economico ai lavoratori e alle loro famiglie (67,1%). Gli strumenti più diffusi e previsti in crescita sono i buoni pasto (62,4%), i buoni multicategoriali (57%) e i buoni benzina (53,6%). Si prevede anche una maggiore attenzione alla conciliazione vita-lavoro (46,2%) e alla salute e assistenza (39,9%) nei prossimi tre anni. La formazione, invece, rimane un'area marginale (11,2% prevede crescita).

 

Problematiche Aperte e Ritardi da Colmare

Le PMI continuano a mostrare un ritardo rispetto alle grandi imprese in termini di diffusione e varietà del welfare. Diverse difficoltà frenano l'adozione:

  • Paura che il welfare diventi un costo fisso per il futuro (50,2%), una preoccupazione che supera quella legata all'entità attuale dei costi.
  • Percezione di complessità di gestione (44,9%) e timore di costi elevati (42,7%).
  • Scarsa consapevolezza dei vantaggi fiscali (35,9%), soprattutto al Sud (40,6%).
  • Una visione limitata del welfare, spesso legato solo all'amministrazione del personale piuttosto che a uno sviluppo aziendale a 360 gradi, impedendo un'integrazione con i temi della sostenibilità ambientale e sociale.
  • Il ruolo strategico della digitalizzazione è ancora parziale. Le piattaforme digitali per la gestione del welfare sono ancora poco diffuse (50,9% "poco", 16,7% "quasi nulla") e la loro qualità in termini di efficienza e fruibilità è ritenuta "nella media" (61,2%) o "bassa/molto bassa" (12,9%).

Infine, l'integrazione tra welfare e sostenibilità ambientale e sociale è ancora in via di sviluppo. Il 61,8% dei Consulenti ritiene che l'attenzione delle PMI su questi temi sia "abbastanza bassa", e per il 64,7% non vi è stato un cambiamento significativo negli ultimi tre anni. La maggioranza (69,3%) vede le PMI ancora distanti da una visione integrata.

 

Il Ruolo Chiave dei Consulenti del Lavoro

I Consulenti del Lavoro rivestono un ruolo fondamentale nel superare queste resistenze. Le leve più efficaci per promuovere l'adozione del welfare sono i vantaggi economici e fiscali per aziende e lavoratori (69,6%), la semplicità di utilizzo degli strumenti (36,2%) e la previsione del welfare nei contratti collettivi (35,6%). La digitalizzazione è vista come un fattore potenziale di miglioramento per tutti gli aspetti del welfare aziendale, dalla varietà dei servizi (75,3% valuta l'impatto positivo o molto positivo) alla gestione amministrativa e alla soddisfazione dei lavoratori.

In sintesi, il welfare aziendale nelle PMI è in crescita, spinto da esigenze economiche e normative. Tuttavia, per uno sviluppo più ampio e integrato, è essenziale superare le barriere legate a costi percepiti, complessità gestionale, scarsa consapevolezza dei benefici e un'ancora limitata digitalizzazione e integrazione con la sostenibilità.


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