Come ogni anno, l'INAIL ha emanato il Bando ISI per l’erogazione di incentivi economici in favore di imprese che presentino progetti d’intervento e miglioramento delle condizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Le risorse messe complessivamente a disposizione quest’anno dal bando, da ripartire come sempre in assi di finanziamento e budget regionali, maggiorati in maniera proporzionale nel caso di quei territori quali Emilia-Romagna, Toscana e Marche colpiti nel corso del 2023 da eventi alluvionali, sono pari a 508,4 milioni di euro.
Valore di gran lunga più alto, grazie all’utilizzo di risorse residue, rispetto a quello delle annualità precedenti (che si attestavano in media intorno ai 300 milioni), con l’inserimento di importanti novità rispetto ai bandi precedenti, anche in termini di articolazione degli assi di finanziamento, interventi ammissibili e per favorire una velocizzazione e una semplificazione sul fronte procedurale.
Detto ciò, resta la procedura dello “sportello on line”, per cui in linea generale risulta confermato il criterio dell’ordine cronologico di presentazione delle domande nonché l’eventuale pre-caricamento on-line delle domande da parte delle imprese interessate.
Tutte le tempistiche della procedura e le relative scadenze saranno pubblicate sul sito www.inail.gov.it entro il 21 febbraio 2024. Come novità, alla luce dell’evidenze raccolte in passato e nell’ottica di consentire un’accelerazione, laddove possibile, della fase istruttoria e valutativa si è deciso in realtà di favorire un’ammissione delle domande idonee senza il meccanismo del click-day per quelle istanze riconducibili ad un determinato Asse/regione in cui le risorse economiche complessivamente stanziate risultino sufficienti a soddisfare tutte le richieste di finanziamento in elenco (cosiddetti elenchi No Click Day – NCD – che saranno conseguentemente pubblicati in tempi piuttosto rapidi rispetto alla chiusura della procedura informatica di compilazione).
Rimandando per il dettaglio dei budget, degli Avvisi regionali e di tutta la modulistica al sito dell’Istituto, ricordiamo che le risorse sono suddivise su diverse linee di finanziamento, che – altra novità - differiscono in alcuni casi dagli assi previsti in passato, nella logica di favorire gli interventi più frequentemente attivati dalle imprese e in linea con i profili di rischio, maggiormente verificabili in termini di risultati e meno associabili a interminabili contenziosi, soprattutto di natura documentale, con l’Istituto.
Sono finanziabili le seguenti tipologie di progetti ricomprese in 5 assi di finanziamento:
- progetti per la riduzione dei rischi tecnopatici (sub-Asse 1.1.), con una dotazione di 93,4 milioni;
- progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale (sub-Asse 1.2), per i quali sono a disposizione 5 milioni;
- progetti per la riduzione dei rischi infortunistici (Asse 2) , il cui finanziamento ammonta a 140 milioni;
- progetti di bonifica da materiali contenenti amianto (Asse 3), sui quali vengono stanziati 100 milioni;
- progetti per micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività (Asse 4), che per questa edizione coprono una gamma piuttosto ampia di comparti (tra cui pesca e acquacoltura, produzione di olio di oliva e di derivati del latte, fabbricazione di prodotti in ceramica), con un finanziamento significativamente più alto pari a complessivi 80 milioni di euro;
- progetti per micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli (Asse 5), per i quali sono destinati, anche qui in rilevante aumento, 90 milioni di €, suddivisi in 70 milioni per la generalità delle imprese agricole (sub-Asse 5.1) e 20 per i giovani agricoltori organizzati anche in forma societaria e cooperativa (sub-Asse 5.2).
Unicamente per i progetti per la riduzione dei rischi tecnopatici (asse 1.1) e limitatamente all’intervento per la riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi (lettera d), oltre alle imprese iscritte alle CCIAA, possono essere destinatari degli incentivi anche gli Enti del Terzo Settore (soggetti che non possono presentare progetti sugli altri assi).
Tuttavia, ci preme ricordare che nel corso di quest’anno Confcooperative ha ottenuto un doveroso chiarimento da parte dell’INAIL, attraverso una specifica FAQ (ora sostanzialmente assorbita nei criteri dell’Avviso), circa il fatto che le cooperative sociali, benché riconosciute d’ufficio come enti del terzo settore, possano accedere al pari di tutte le altre tipologie di imprese a tutti i finanziamenti previsti nell’ambito del bando ISI e non unicamente a quelli attivabili dagli gli ETS.
Per ogni progetto che sarà ammesso, il contributo verrà erogato in conto capitale in linea generale fino al 65% delle spese ammissibili sostenute e comunque nel massimo di 130 mila euro e per un minimo di 5 mila euro, limite quest’ultimo tuttavia non applicabile per imprese fino a 50 addetti che presentano progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale.
A riguardo, considerata anche la dotazione di risorse a disposizione in significativo aumento, come detto, rispetto agli anni precedenti va evidenziato che:
- tali limiti minimi e massimi valgono anche per l’Asse 4, dedicato a micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività caratterizzato in passato da un range di finanziamento piuttosto stringente compreso tra 2 mila e 50 mila euro;
- rispetto all’Asse 5, dedicato alle micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli, il contributo in conto capitale passa dal 40 al 65% per il sub-Asse 5.1 e dal 50% all’80% per il sub-asse 5.2, con limiti minimi e massimi di finanziamento anche in questo caso notevolmente aumentati (rispettivamente da 1.000 a 5.000 euro e da 60 a 130 mila euro).