Ricordando che il Decreto interministeriale MISE – MEF del 22 aprile 2022, pubblicato nella GU del 16 giugno 2022, aveva disciplinato alcune importanti novità alla misura di agevolazione nota come “Nuova Sabatini” – pur mantenendo inalterato il suo funzionamento (ricordiamo che si tratta di contributi in conto interessi su finanziamenti erogati da banche o da altri intermediari finanziari aderenti alla Convenzione specifica conclusa fra MISE, ABI e CDP) – segnaliamo che con la circolare direttoriale 6 dicembre 2022 sono stati diffusi i termini e le modalità di presentazione delle domande per la concessione e l’erogazione dei contributi per tutte quelle domande che saranno presentate a partire dal 1° gennaio 2023.
Con la circolare è prevista l’estensione dell’agevolazione agli investimenti green, che si aggiungono quindi ai beni strumentali e agli investimenti 4.0 già agevolabili con la misura.
Nello specifico, in caso di «investimenti green» correlati all’acquisto, o acquisizione nel caso di operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi, l’agevolazione per la PMI (purchè non operanti nei settori delle attività finanziarie e assicurative - sezione K della classificazione delle attività economiche ATECO 2007) è concessa nella forma di un contributo in conto impianti il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento ad un tasso d’interesse annuo pari al 3,575 per cento. In attuazione della predetta norma, il decreto interministeriale 22 aprile 2022 prevede, ai fini del riconoscimento del contributo maggiorato, il possesso di un’idonea certificazione ambientale di processo oppure di un’idonea certificazione ambientale di prodotto.
Iniziative ammissibili
Investimenti in macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature ad uso produttivo, hardware, software e tecnologie digitali
Non è variato il fatto che:
- I beni devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”, ossia a spese classificabili nell'attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile, come declamati nel principio contabile n.16 dell’OIC (Organismo italiano di contabilità); a software e tecnologie digitali. Non sono in ogni caso ammissibili le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati, nonché riferibili a “immobilizzazioni in corso e acconti”
- Gli investimenti devono soddisfare i seguenti requisiti:
- autonomia funzionale dei beni, non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano tale requisito
- correlazione dei beni oggetto dell’agevolazione all’attività produttiva svolta dall’impresa
Agevolazione
Contributo in conto impianti su finanziamenti, il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento ad un tasso d’interesse annuo pari a:
a) 2,75% per gli investimenti in beni strumentali;
b) 3,575% per gli investimenti 4.0;
c) 3,575% per gli investimenti green (in relazione a domande presentate a partire dal 1° gennaio 2023).
La concessione del contributo è condizionata all’adozione di una delibera di finanziamento in favore di una PMI da parte di un soggetto finanziatore (banca, società di leasing finanziario, ecc.) aderente alla Convenzione citata, per un valore non inferiore a €20.000 e non superiore a €4.000.000. Il finanziamento può coprire sino al 100% delle spese ammesse, anche frazionato in più iniziative di acquisto.