Con l’iniziativa nazionale ‘Con i Bambini’ intende avviare una sperimentazione in «aree socio-educative strategiche» (‘ASES’), territori urbani con alta concentrazione di povertà educativa ed elevata vulnerabilità socioeconomica, tenendo conto del repertorio di esperienze positive e ‘buone prassi’ che il Fondo ha innescato a partire dal 2016 e delle azioni pubbliche finalizzate al medesimo obiettivo, in particolare dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nonché da altri soggetti, sia pubblici sia privati, impegnati nel contrastare la povertà
educativa.
Beneficiari
Enti del terzo settore iscritti al RUNTS (D.Lgs. 117/2017).
Non saranno in alcun caso ammessi alla seconda fase gli ETS che, al momento della pubblicazione dell’avviso, non siano già in possesso dei seguenti requisiti:
a) abbiano la sede legale e/o almeno una sede operativa nel territorio del Comune in cui è localizzata l’ASES di intervento cui fanno riferimento nella propria candidatura;
b) siano stati costituiti da almeno due anni in forma di atto pubblico o di scrittura privata autenticata o registrata;
c) non abbiano mai svolto attività in contrasto con le finalità del Fondo;
d) forniscano tutta la documentazione richiesta e compilino in modo completo ogni sezione del formulario presente sulla piattaforma.
Iniziative ammissibili
Con l’iniziativa «Organizziamo la speranza» si intende sperimentare interventi multi-dimensionali nelle «aree socio-educative strategiche» (ASES), territori urbani caratterizzati da alti indici di povertà, disagio e criminalità.
L’obiettivo è produrre un significativo e visibile miglioramento in termini di opportunità socio-educative e di benessere di bambini, bambine e adolescenti, contribuendo alla riduzione della povertà socio-educativa minorile e, sul lungo periodo, a maggiori possibilità di mobilità sociale nell’età adulta e al pieno esercizio della cittadinanza. Per raggiungere tale obiettivo si intende potenziare le capacità delle comunità educanti di questi territori di agire, reagire, programmare e gestire situazioni complesse, individuando priorità e relative soluzioni
condivise. Si sollecitano, in particolare, le realtà del terzo settore, in primis quelle radicate nel territorio di riferimento, a costruire modalità stabili di lavoro integrato, con tutti gli stakeholder pubblici e privati, affinché le reti educative possano costituire un motore di sviluppo economico, culturale e sociale, facendo leva sulle risorse interculturali e di attivazione civica presenti nell’area.
Le 15 «aree socio-educative strategiche» sono individuate, senza pretesa di una definizione classificatoria ed esaustiva dei criteri di disagio, esclusione e vulnerabilità sociale, tenendo conto dei dati disponibili sulle forme di povertà sociale, economica ed educativa e sul rischio di coinvolgimento di famiglie e di minori in attività illegali, criminali e violente, nonché delle indicazioni raccolte da parte di Regioni, Ambiti territoriali sociali (ATS) e Comuni.
Per il Comune di Milano le aree individuate sono Villapizzone e Quarto Oggiaro.
Le singole iniziative sostenute (progetti) saranno l’esito di un innovativo percorso di progettazione, condiviso da un’ampia rete tra le istituzioni pubbliche e le organizzazioni private dei territori di intervento: gli ambiti territoriali sociali, le amministrazioni comunali e i servizi sociali, educativi e sanitari di riferimento, le regioni, le scuole, gli uffici scolastici regionali, le forze dell'ordine, i tribunali dei minorenni e gli enti territoriali della giustizia minorile, le parrocchie e gli enti di terzo settore attivi, le fondazioni di origine bancaria e gli altri enti filantropici. La rete territoriale, così determinata, potrà e dovrà garantire una risposta coordinata, efficace e integrata a supporto di bambini, ragazzi e famiglie vulnerabili, favorire il coordinamento e la complementarità tra politiche e servizi che intervengono sul territorio e attivare inedite forme di governance locali, interistituzionali e intersettoriali, al fine di favorire una più efficace presa in carico delle situazioni di rischio e vulnerabilità. Gli interventi, in stretta sinergia con i servizi pubblici territoriali interessati, dovranno prevedere linee di azione integrate e multidimensionali, a partire dall’attivazione o dal potenziamento degli spazi educativi comunitari / di prossimità. Ciascun progetto potrà avere una durata minima di 36 mesi e massima di 48 mesi.
Contributi
Le risorse complessivamente messe a disposizione per l’iniziativa sono pari a 50 milioni di euro. Il budget dei singoli progetti sarà definito nell’ambito della progettazione previsto nella seconda fase dell’iniziativa.
Procedure e termini
L’iniziativa è strutturata in due fasi. La prima fase mira a coinvolgere sia gli attori, sia le istituzioni locali per avviare un’assunzione di responsabilità e un’azione condivisa della comunità educante; a tal fine ‘Con i Bambini’ procederà progressivamente alla raccolta delle adesioni formali da parte delle amministrazioni comunali e degli ambiti territoriali sociali coinvolti. In concorso con questi ultimi sarà possibile avviare la collaborazione con le istituzioni pubbliche (regioni, scuole, giustizia minorile, prefetture, etc.) e private (fondazioni di origine bancaria, forum del terzo settore, etc.) attivamente impegnate nella programmazione e nel supporto dei processi socio-educativi territoriali. Contemporaneamente è prevista l'acquisizione delle manifestazioni di interesse da parte di attori territoriali qualificati (ETS) che intendono partecipare, nella seconda parte, all’attività di progettazione degli interventi straordinari dedicati al sostegno delle comunità educanti nelle aree selezionate. Gli ETS interessati dovranno, a tal fine, presentare la propria candidatura entro le 13:00 del 17 ottobre 2024 esclusivamente mediante la completa compilazione dei formulari on line tramite la piattaforma Chàiros (www.chairos.it). Gli ETS che avranno ottenuto un punteggio almeno pari a 60/100 potranno accedere alla successiva fase di progettazione.
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