La crescente complessità dei bisogni sociali, il diffondersi delle disuguaglianze e l’emergere di nuovi processi di impoverimento hanno contribuito a ridisegnare i confini del welfare, mettendo in luce la necessità di politiche sociali innovative e l’emergere di nuove pratiche organizzative. In questo scenario si inserisce la diffusione di piattaforme digitali che intermediano servizi di welfare.
Una prima classificazione distingue tre tipi di piattaforme sulla base delle logiche di accesso e della componente di realtà pubbliche e/o provenienti dal Terzo Settore al loro interno:
1) Le piattaforme di welfare aziendale.
2) Le piattaforme di welfare territoriale, promosse da amministrazioni pubbliche e da realtà del Terzo Settore.
3) Le piattaforme di welfare digitale, che erogano servizi ad accesso diretto sia dal lato dei clienti che dal lato dei fornitori di servizi.
In generale, la piattaformizzazione dei servizi di welfare è un fenomeno ancora poco esplorato1, che introduce molteplici trasformazioni nel modo in cui vengono organizzati, finanziati ed erogati i servizi di cura. Weplat, con la mappatura, intende coglierne i tratti distintivi, attraverso la costruzione di un database delle realtà attive in Italia.
Il report ne analizza i dati più significativi, ed è così strutturato: il paragrafo che segue riporta il metodo utilizzato per mappare le piattaforme di welfare attive in Italia. Nel terzo paragrafo sono illustrate le principali caratteristiche di ciascuno dei 17 indicatori utilizzati per l’analisi delle piattaforme di welfare. Il paragrafo conclusivo sintetizza le riflessioni più significative emerse dall’analisi. Il report si conclude con le schede di sintesi che riassumono le principali caratteristiche di ciascuna delle piattaforme mappate.