Dalle risultanze dell’indagine congiunturale condotta tra le fine di settembre e i primi di ottobre del 2024 su un panel di imprese associate a Confcooperative si segnala una lieve flessione della fiducia dei cooperatori sull’evoluzione a breve dell’economia italiana rispetto a quanto rilevato prima dell’estate. Il sentiment dei cooperatori si posiziona ancora (da luglio 2022) in territorio negativo.
In particolare, l’indicatore di fiducia si attesta a settembre 2024 a -8,9 rispetto al -2,5 di maggio 2024, al -15 di gennaio 2024 e al -21,9 rilevato a settembre 2023. Nel complesso il 75,1% dei cooperatori prevede un andamento prevalentemente stazionario dell’economia nazionale nei prossimi mesi.
La quota di chi si dichiara pessimista e attende un deterioramento dello scenario macro-economico a breve termine sale dal 15,1% di maggio al 16,9% di fine settembre. La quota degli ottimisti, che confida in un andamento migliore del ciclo dell’economia italiana, scende, nello stesso periodo, dal 12,6% all’8%.
A livello settoriale, come nella rilevazione precedente, in tutti gli ambiti operativi la maggioranza assoluta dei cooperatori prevede un andamento stazionario dell’economia nazionale. Gli ambiti operativi dove si segnala il saldo negativo più consistente dei giudizi sulla tendenza a breve dell’economia italiana sono l’industria e costruzioni e il consumo e distribuzione.
Sono confermate a fine settembre 2024, anche se in misura minore rispetto alle attese, le previsioni di risalita della domanda segnalate dai cooperatori nel mese di maggio. Gli indicatori anticipatori sul livello degli ordini e della domanda delineano uno scenario di prevalente stazionarietà anche per i prossimi mesi. Il saldo atteso dovrebbe, comunque, mantenere il segno positivo.
Sul fronte inflazionistico, anche in questa rilevazione, sono confermate (di fatto, totalmente) le previsioni formulate dai cooperatori nella rilevazione precedente. Le attese per i prossimi mesi delineano ancora uno scenario caratterizzato da un lieve ulteriore riallineamento verso l’alto della dinamica inflativa.
Con riferimento ai costi di fornitura nell’estate 2024 la maggioranza assoluta dei cooperatori (il 60,8%) ha segnalato come stazionari i prezzi praticati dai fornitori. Tuttavia, prevalgono le indicazioni che segnalano incrementi dei costi (il 38%) rispetto alle diminuzioni (l’1,2%). La dinamica attesa dei costi all’origine si conferma ancora prevalentemente stazionaria, tuttavia è più elevata la quota di cooperatori che attende un incremento dei costi di fornitura rispetto a chi, invece, ne prospetta una diminuzione.
Anche per il fatturato, come per la domanda, si segnala nel secondo quadrimestre del 2024 una dinamica positiva ma meno sostenuta rispetto a quella prevista. In particolare si registrano, da una parte, indicazioni negative superiori alle attese, dall’altra, indicazioni positive inferiori alle attese. La dinamica attesa per fine anno e l’inizio del 2025 delinea una tendenza prevalentemente positiva (anche perché in parte ancora sostenuta da un incremento delle tariffe e dei prezzi finali di vendita).
Il primato, tra le criticità segnalate dai cooperatori, spetta al «mismatch tra domanda e offerta di lavoro» (in assoluto rappresenta sempre la prima criticità da Luglio 2022). In particolare, tra i cooperatori che hanno lamentato ostacoli alle attività a fine settembre 2024, il 45,7% ha evidenziato la difficoltà a reperire manodopera qualificata e specializzata, ma anche generica (la quota era pari al 44,9% nella rilevazione di maggio 2024).
Con riferimento alla dinamica dell’occupazione si segnala un saldo positivo dei giudizi leggermente inferiore rispetto alle attese. Di fatto, sono risultate inferiori alle attese, a settembre 2024, le indicazioni di aumento degli occupati, in virtù delle maggiori difficoltà di reperire i candidati da parte delle cooperative. Anche per gli ultimi mesi dell’anno e l’inizio del 2025 dovrebbe prevalere, sebbene in misura minore rispetto al secondo quadrimestre del 2024, la tendenza all’aumento, rispetto alla riduzione, della forza lavoro occupata nelle cooperative.
Per i prossimi mesi si confermano complessivamente positive, senza significativi scostamenti rispetto alla rilevazione precedente, sia le attese di rafforzamento della spesa per investimenti sia, più in generale, le prospettive per il futuro delle cooperative. Di fatto, l’85% delle cooperative prevede un consolidamento e anche, in taluni casi, un rafforzamento e un’espansione delle attività. Per il restante 15% delle cooperative, invece, la prospettiva è il ridimensionamento delle attività, in alcuni casi con ricadute sui livelli occupazionali o con il rischio di continuità aziendale.