Studi e ricerche

IL LAVORO IN TEMPO DI CRISI

Tra declino dello stato sociale e nuove povertà.

venerdì 14 aprile 2023

La missione principale dello stato sociale è migliorare le condizioni di vita dei più vulnerabili della società. Quanto successo hanno avuto i ricchi stati sociali nel perseguire questo obiettivo? Avrebbero potuto fare meglio? Da molti decenni lo stato sociale non riesce a ridurre la povertà, in Italia così come negli altri Stati occidentali. E non è solo legato al fallimento della politica. C’è di più.

 

Il contemporaneo aumento della povertà, dell’occupazione e della spesa sociale segnala una crisi sistemica dello stato sociale: è diventato sempre più difficile garantire redditi dignitosi per tutti e tutte, mantenendo sufficienti incentivi all’occupazione senza fare maggiori sforzi in termini di entità e progressività della spesa sociale.

 

Per gestire al meglio il cambiamento climatico, la digitalizzazione e l’invecchiamento della popolazione è quindi necessario un nuovo contratto sociale. Tale contratto sociale dovrebbe basarsi sui risultati conseguiti dallo stato sociale del dopoguerra, ma deve offrire maggiore sicurezza: fissando un reddito minimo, ampliando il repertorio del lavoro, includendo le tasse sulla ricchezza e sulle emissioni di carbonio nel processo di ridistribuzione e intensificando la cooperazione in ambito europeo e mondiale.

 

Temi che vengono affrontati nel saggio di Bea Catillon, docente di politica sociale all'Università di Anversa ,  con l'introduzione di Maurizio Ferrera, Professore ordinario di sciena politica presso l'Università degli Studi di Milano, pubblicato dalla Fondazione Feltrinelli nella collana Scenari.

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