Le pubbliche amministrazioni sono tenute a pagare le proprie fatture entro 30 giorni dalla data del loro ricevimento, ad eccezione degli enti del servizio sanitario nazionale, o quando ciò sia oggettivamente giustificato dalla natura particolare del contratto o da talune sue caratteristiche, per i quali il termine massimo di pagamento è fissato in 60 giorni.
Dall’analisi delle risultanze prodotte dalla Ragioneria Generale dello Stato «MEF» i tempi medi ponderati occorsi per saldare, in tutto o in parte, le fatture sono scesi nel 2023 (dati provvisori primo semestre) a 37 giorni, a cui corrisponde un ritardo medio pari a -11 giorni (11 giorni di anticipo rispetto alla scadenza delle stesse). Nel 2015 i tempi medi ponderati necessari per saldare, in tutto o in parte, le fatture erano, invece, pari a 74 giorni, a cui corrispondeva un ritardo medio di 27 giorni. Nel periodo di analisi, anche grazie all’introduzione della fatturazione elettronica, obbligatoria per tutte le pubbliche amministrazioni dal 31 marzo 2015, il numero delle pubbliche amministrazioni che paga i fornitori con tempi medi più lunghi di quelli previsti dalla normativa vigente si è gradualmente e progressivamente ridotto.
A quasi 13 anni dall’approvazione della Direttiva 2011/7/UE (recepita in Italia con il D.lgs. 192/2012) che fissa tempi certi per i pagamenti della Pubblica Amministrazione, i tempi di pagamento, sebbene dimezzati rispetto al 2015, continuano a rappresentare, almeno in alcuni ambiti, un elemento di criticità per le cooperative.
Di fatto, dalle verifiche empiriche sulle cooperative attive aderenti a Confcooperative al 31/12/2023 che hanno operato con la Pubblica Amministrazione -3.069 cooperative censite con fatturato da P.A. nel 2022 e nel 2017, di cui il 77% sono cooperative attive in ambito sociale, il 3% in ambito sanitario, il 10% nel lavoro e servizi, il 5% nella cultura turismo sport e il 5% in altri settori - i tempi medi di incasso dei crediti nel 2022 rispetto al 2017 si sono ridotti in media di 18 giorni, con punte di 30 giorni nella cooperazione di lavoro e servizi ma solo di 5 giorni nell’ambito della cooperazione sociale attiva in ambito sanitario (coop.ve ad alta specializzazione sanitaria).
Con riferimento al tempio medio di incasso dei crediti vantati dalle cooperative aderenti attive al 31/12/2023 per attività svolte nel corso del 2022 a favore della Pubblica Amministrazione il quadro si presenta molto eterogeneo. Nella maggioranza assoluta delle cooperative censite che operano con la P.A. il tempo medio di incasso dei crediti non ha superato i 60 giorni. In particolare, il 16,2% delle cooperative ha incassato entro 30 giorni dalla fattura e il 37,3% ha incassato tra 31 e 60 giorni. Nel 46,5% delle cooperative il tempo medio di incasso ha superato 60 giorni dalla fattura. In ambito sociale e sanitario in meno del 15% delle cooperative il tempo medio di incasso dei crediti vantati con la P.A. non supera i 30 giorni. Nella cooperazione di lavoro e servizi la quota delle cooperative che incassano entro 30 giorni sale al 18,5% e nell’ambito della cultura e turismo raggiunge quasi il 30%. Il settore sanitario rappresenta l’ambito operativo dove la maggioranza assoluta delle cooperative, il 63,9% del totale, lamenta un tempo medio di incasso dalla P.A. superiore a 60 giorni.