Nel quadro europeo e nazionale è centrale il raggiungimento di specifici obiettivi volti a garantire un’istruzione equa, inclusiva e di qualità come strumento primario per lo sviluppo personale e professionale degli individui e per la crescita economica di un Paese. Una distribuzione territoriale non equa dell’offerta educativa e scolastica limita l’accessibilità ad un sistema educativo e di istruzione completo e lo sviluppo di competenze e di specifiche capacità inducendo l’impoverimento sociale e economico.
Attraverso un’ampia selezione di tematiche e di indicatori, calcolati sulla base di molteplici fonti Istat e Sistan, si descrivono le caratteristiche socio-demografiche dei giovani di 0-24 anni, alcuni contesti in cui vivono, i percorsi educativi e di istruzione con confronti spazio-temporali.
L’analisi di questo segmento di popolazione è condotta a partire dalla prima infanzia, fase in cui l’educazione e cura di qualità svolge un ruolo fondamentale come punto di partenza per il futuro successo scolastico e per ridurre le disuguaglianze educative già in età prescolare.
Si prosegue con le fasce d’età adolescenziali e giovanili fino al completamento dell’intero percorso scolastico, con le competenze degli studenti e il livello di istruzione raggiunto dai giovani. L’analisi è integrata con alcuni indicatori di offerta sui servizi educativi per la prima infanzia e sulle strutture scolastiche.
L’obiettivo è quello di fornire spunti di riflessione a supporto delle azioni finalizzate a garantire una maggiore inclusione e partecipazione scolastica e livelli sempre più elevati di qualità dell’istruzione, per contrastare la dispersione scolastica che espone i giovani ad una maggiore fragilità educativa e sociale.
Sono presi in considerazione i contesti urbani e le rispettive articolazioni territoriali, costituite dal comune capoluogo, dalle cinture urbane di primo e secondo livello e gli altri comuni della città metropolitana, individuate mediante criteri di contiguità geografica, al fine di evidenziare diversità e fattori comuni rispetto allo specifico target di popolazione giovanile.
Le città metropolitane sono enti territoriali di area vasta che hanno sostituito le province in 10 aree urbane di Regioni a statuto ordinario - Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria - a cui si aggiungono quattro città metropolitane di Regioni a statuto speciale - Palermo, Catania, Messina e Cagliari.