In particolare l'analisi dell'Istat misura l’invecchiamento nelle città metropolitane e nei rispettivi contesti urbani costituiti dal comune capoluogo e dalle cinture urbane di primo e secondo livello. Inoltre si individuano le caratteristiche socio-demografiche e le condizioni di vita degli anziani residenti in questi territori mediante un set di indicatori demografici sulle famiglie unipersonali, sul livello di istruzione, sulla condizione professionale, sulle strutture in cui vivono, sul sistema pensionistico.
Inoltre viene proposto uno studio comparato dei rispettivi territori urbani per evidenziare diversità o fattori comuni rispetto a questo specifico target di popolazione in base alle dinamiche di evoluzione osservate nei contesti urbani.
Sintesi dei principali risultati
- Gli anziani residenti nelle città metropolitane rappresentano il 35% del totale italiano e vivono prevalentemente nei contesti più urbanizzati: il 45% nei comuni capoluogo, quasi un terzo distribuiti tra prima e seconda cintura urbana e il restante 24% nella corona più esterna dell’area.
- Quasi una persona su quattro tra i residenti nelle città metropolitane ha almeno 65 anni: incidenze più elevate nelle città metropolitane del Nord e minore in quelle del Sud, maggiore nei capoluoghi e decrescente nelle prime due cinture. Fra i capoluoghi, Genova ha la maggiore quota di anziani (28,8%), Napoli quella minore (quasi il 22%).
- Nelle città metropolitane del Centro-nord si rileva la prevalenza degli over75 tra gli anziani residenti, ampiamente sopra il 50%, con il primato della città metropolitana di Genova al 55,8%. Tra i capoluoghi spiccano Milano (57,8%) e Bologna (57,4%).
- Significativo divario di genere nella popolazione di 65 anni e più: nelle 14 città metropolitane vivono 77 uomini anziani ogni 100 donne della stessa fascia d’età: lo squilibrio di genere è più elevato nelle città metropolitane di Genova e Milano (rapporto di mascolinità intorno a 74). Fra i capoluoghi spicca Milano (69 uomini ogni 100 donne).
- Si allarga il divario di genere con l’avanzare dell’età: tra i grandi anziani (85 anni e più) il divario maggiore riguarda la città metropolitana di Genova (48 uomini su 100 donne) e Catania tra i capoluoghi (45,6 uomini su 100 donne).
- Nell’arco di trent’anni nei territori metropolitani il numero dei centenari è quintuplicato: da 3,4 a 15,2 per 10mila anziani. Il valore più elevato si registra nella città metropolitana di Bologna (22 centenari per 10mila anziani), quello più basso nella città metropolitana di Napoli (10 ogni 10mila). Il peso maggiore si ha nei comuni capoluogo di Bologna e Firenze (circa 27,5 per 10mila).
- Il maggiore incremento della popolazione anziana nel 2031 si stima nella città metropolitana di Napoli (+19,5%, +26% nella seconda cintura urbana del territorio). Fra i comuni capoluogo, l’incremento di anziani più consistente riguarda Roma (+17,1%) e la prima e seconda cintura di Cagliari (rispettivamente +27,7% e +30%).
- L’età media dei residenti è più alta nella città metropolitana di Genova (49,5 anni) e più bassa in quella di Napoli (43 anni). Fra i comuni capoluogo l’età media risulta più alta a Cagliari (50,4); tra i comuni di prima e seconda cintura spicca Genova (rispettivamente 49,9 e 50,4).
- L’indice di sostegno ai genitori e parenti anziani (Parent support ratio) è quasi il 16%, per le 14 città metropolitane. Risulta più elevato nelle città metropolitane di Torino e Palermo (rispettivamente 22,4% e 20,4%) e minore a Bologna (10,4%).
- Al 31 dicembre 2021 vivono in convivenza 10 anziani ogni 1.000 abitanti. Il valore è più alto nella città metropolitana di Genova (quasi 16 anziani ogni 1.000), più contenuto in quella di Reggio Calabria (3,7 anziani ogni 1.000).
- Nelle città metropolitane, nel 2021, oltre la metà degli anziani che risiede in convivenza è accolta presso strutture assistenziali specializzate (ospizi, case di riposo per adulti non autosufficienti) e il 36% nelle convivenze ecclesiastiche. Nei comuni capoluogo il rapporto si sbilancia a favore delle convivenze ecclesiastiche: Roma svetta con quasi 90 anziani ogni 1.000 residenti in convivenza.
- Più anziani laureati vivono nella città metropolitana di Roma (15,5%). Fra i capoluoghi il primato spetta a Cagliari (21%); meno laureati anziani vivono a Venezia e Torino (meno di un anziano su otto).
- Il divario educativo è diffuso ed è a svantaggio delle donne: nel 2021 si rilevano 110 uomini laureati anziani ogni 100 donne della stessa età nelle 14 città metropolitane; il valore è massimo nella città metropolitana di Venezia (128 uomini laureati ogni 100 donne).
- Nelle 14 città metropolitane, nel 2021, hanno un’occupazione oltre 10 uomini anziani ogni 100 e 4 donne ogni 100. Il maggiore assorbimento della forza lavoro senile interessa le città metropolitane di Roma e Firenze (quasi 8%), soprattutto grazie alla componente maschile (oltre 11,5%). L’occupazione risulta maggiore nei capoluoghi: in media quasi 12 uomini su 100. Nel comune di Milano si rileva un record di occupazione maschile (oltre 14%) e il massimo divario di genere (circa 9 punti percentuali di scarto).