Studi e ricerche

AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO E TERZO SETTORE

Presentato il nuovo quaderno della Fondazione Terzjus dedicato al tema "Terzo Settore e Amministrazione di Sostegno". Terzjus avanza una proposta legislativa per superare le criticità dell'attuale disposizione dell'art. 408, comma 4, c.c., che non valorizza adeguatamente gli ETS.

mercoledì 2 luglio 2025

L'amministrazione di sostegno, introdotta in Italia con la legge n. 6 del 2004, è nata con l'intento di supportare la capacità decisionale delle persone prive in tutto o in parte di autonomia. Tuttavia, a vent'anni dalla sua istituzione, si evidenziano criticità che ne hanno spesso snaturato il fine originario.

 

Secondo gli ultimi dati del Ministero della Giustizia, nel 65% dei casi l'amministrazione di sostegno è utilizzata come mero strumento di gestione patrimoniale, e circa 260.000 persone su 400.000 si trovano con la capacità di autodeterminazione compromessa dal loro patrimonio. Spesso, i giudici si sono orientati verso una sostituzione della persona nella sua capacità decisionale, rendendo difficile distinguere tra amministrazione di sostegno e istituti più restrittivi come l'interdizione.

 

Questa situazione genera paura della fragilità, soprattutto per l'impatto sul patrimonio familiare, sacrificando la dignità e l'identità della persona coinvolta. Le famiglie, inoltre, si trovano ad affrontare non solo l'impatto emotivo di essere *caregiver* per natura, ma anche la necessità di competenze giuridiche, economiche e amministrative per gestire la burocrazia.

 

Il Ruolo Essenziale degli Enti del Terzo Settore

In questo contesto, emerge con forza la proposta di attribuire un ruolo più significativo agli Enti del Terzo Settore (ETS) nell'ambito dell'amministrazione di sostegno. Gli ETS, in quanto rappresentanti della "società solidale", costituiscono una rete capillare di vicinanza e solidarietà sul territorio, in grado di intercettare in tempo reale le esigenze sociali.

 

La Corte Costituzionale, nella sentenza n. 131/2020, ha riconosciuto la loro importanza, evidenziando come possano mettere a disposizione della pubblica amministrazione dati informativi preziosi e un'importante capacità organizzativa e di intervento, producendo effetti positivi in termini di risparmio di risorse e aumento della qualità dei servizi.

 

Gli Enti del Terzo Settore sono visti come la "parte migliore del Paese", capaci di garantire stabilità organizzativa, procedure chiare e trasparenti, l'attivazione di percorsi condivisi e personalizzati, la facilitazione dell'inclusione sociale e il favorire dell'autonomia. La loro natura disinteressata e il perseguimento esclusivo dell'obiettivo di agire nell'interesse degli altri li rende affidabili e in grado di dare fiducia. Essi possono offrire un sostegno ausiliario professionale e responsabile, supportando le famiglie senza sostituirsi a esse. In particolare, Fondazioni come la Ravasi Garzanti hanno la struttura e la capacità di rispondere all'attività di questi soggetti.

 

Il Nuovo Quaderno di Terzjus: Proposte per un "Restyling" Normativo

La Fondazione Terzjus ETS, Osservatorio di diritto del Terzo Settore, della filantropia e dell’impresa sociale, ha affrontato questa tematica nel nuovo volume "Terzo settore e amministrazione di sostegno. Questioni, scenari e prospettive", a cura di Antonio Fici (Direttore Scientifico di Terzjus) e Mario Renna (Coordinatore editoriale di Terzjus).

 

Questo volume, basato su un report di ricerca commissionato dalla Fondazione Ravasi Garzanti, intende esaminare il ruolo degli enti del Terzo Settore nella protezione delle persone prive di autonomia, traendo spunto anche da esperienze straniere.

Il report avanza una proposta legislativa per superare le criticità dell'attuale disposizione dell'art. 408, comma 4, c.c., che non valorizza adeguatamente gli ETS. Le modifiche proposte includono:

La sostituzione delle parole nell'art. 408, comma 4, c.c., per consentire la nomina di "un ente del terzo settore iscritto nell’apposito elenco tenuto dal Ministero della Giustizia ovvero altra persona idonea" come amministratore di sostegno. L'ETS nominato dovrebbe individuare un referente interno per ogni incarico.

L'inserimento di un nuovo art. 408, comma 4-bis, c.c., che istituirebbe presso il Ministero della Giustizia un elenco degli ETS disponibili ad assumere l'incarico di amministratore di sostegno. Potrebbero iscriversi organizzazioni di volontariato con personalità giuridica ed enti filantropici in possesso di requisiti specifici, quali:

  • Lo svolgimento prevalente di attività di amministrazione di sostegno o ad essa correlate.
  • Un patrimonio netto minimo non inferiore a una cifra da definire.
  • Un numero minimo di lavoratori e volontari complessivamente da definire.
  • Il possesso da parte della maggioranza degli amministratori di specifiche competenze in materia.

La modifica dell'art. 408, comma 1, c.c., per permettere all'interessato di designare un ETS tra quelli iscritti nel nuovo elenco.

L'aggiunta di una nuova lettera aa) all'art. 5, comma 1, del Codice del Terzo Settore, per includere esplicitamente l'attività di amministrazione di sostegno tra le attività di interesse generale.

 

Queste modifiche, se accolte, attribuirebbero agli ETS un ruolo ancora più essenziale nella tutela delle persone fragili.

 

 

 

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