E’ trascorso ormai un anno dall’inizio del conflitto in Ucraina. In tutto questo periodo la Cooperativa Farsi Prossimo è stata coinvolta nell’accoglienza dei profughi in fuga dalla guerra: nei centri prefettizi, a Casa Monluè, nella rete appartamenti e nel CAS Cormano; nel CAS Dateo, in convenzione con il Comune di Milano e in collaborazione con Spazio Aperto Servizi; nella rete appartamenti del progetto Accoglienza Diffusa della Protezione Civile.
Insieme con Caritas Ambrosiana, dall’inizio del mese di marzo a oggi sono state accolte e ospitate quasi 200 famiglie, per un totale di 545 persone, alle quali sono stati assicurati vitto, alloggio, consulenza legale, supporto psicologico, assistenza medica. Storie di fragilità e vulnerabilità, ma l’impegno della Cooperativa non si è limitato all’accoglienza. Grazie alle competenze e alle capacità progettuali del Centro COME, con Caritas Ambrosiana la Cooperativa Farsi Prossimo ha presentato a Mediafriends il progetto “Raccontami una storia”, dedicato ai cittadini ucraini in fuga dalla guerra.
Non solo quelli accolti nelle strutture della Cooperativa e nel circuito delle accoglienze diffuse di parrocchie e privati legati a Caritas Ambrosiana, ma in generale a tutte le persone presenti sul territorio che insieme promuovono percorsi di sostegno, inclusione e integrazione di donne, ragazzi e famiglie.
“Raccontami una storia” parte dalle parole, dal racconto di sé, della propria storia e del proprio mondo, ma anche dell’incontro come modalità per conoscersi reciprocamente, per dialogare, per affrontare il dolore vissuto, per ricostruire un ponte verso un futuro meno incerto, per ritrovare serenità.
Sportello di ascolto e sostegno psicologico, assistenza sanitaria specialistica (in collaborazione con la Cooperativa Farsi Prossimo Salute), laboratori di narrazione per famiglie, laboratori interculturali per la scuola, Share Radio per adolescenti, laboratori artistico-manuali per donne, percorsi artistico-culturali nella città di Milano.
Tutte azioni che promuovono il benessere psicofisico, favoriscono l’espressione e la narrazione, rendono il racconto uno strumento, semplice e nello stesso tempo potente, di partecipazione e coinvolgimento attivo. I laboratori di narrazione, curati e accompagnati da esperte educatrici e mediatrici del Centro COME, hanno visto mamme e bambini protagonisti di racconti di fiabe, storie, filastrocche del proprio paese e caratterizzanti la propria infanzia.
Questi laboratori, realizzati presso alcune strutture d’accoglienza della Cooperativa e presso il Centro COME, hanno permesso di condividere favole belle e preziose, che abbiamo sono state raccolte e illustrate in una pubblicazione bilingue. Nella loro innocenza e semplicità raccontano che l’intercultura e la pace sono le due facce della moneta più preziosa che possediamo.