Il DAT Festival è un evento culturale organizzato dall’Hospice di Abbiategrasso con il contributo della Fondazione Ticino Olona e il Patrocinio del Comune di Abbiategrasso. Il titolo del Festival prende in prestito l’acronimo DAT, il cui significato diretto rimanda alle Disposizioni Anticipate di Trattamento (Testamento Biologico), aggiungendo senso etico e valore umano a quelle tre lettere e trasformandole in Dignità, Autodeterminazione e Tutela.
Viviamo in un periodo nel quale il dibattito assegna un ruolo rilevante alle questioni etiche che riguardano il fine vita e alle tematiche legate alla dignità del paziente. Strumenti quali il Testamento Biologico, il Consenso Informato, la Pianificazione Condivisa delle Cure e il suicidio assistito rimandano al concetto di diritto all’autodeterminazione e alle modalità e ai limiti entro i quali può essere esercitato. Il DAT Festival, che è alla sua prima edizione, è nato per volere dell’Hospice di Abbiategrasso con l’obiettivo di promuovere la solidarietà, i legami e le sinergie che tutelino la dignità dell’individuo.
Il festival si propone di portare al pubblico una riflessione a volte difficile, spesso evitata, ma sempre più necessaria sui temi della vita e della sua fine, sui temi del valore dell’essere umano in ogni momento della sua esistenza e sul diritto dello stesso di scegliere il suo futuro. Attraverso gli eventi del Festival l’Hospice di Abbiategrasso vuole contribuire a vincere la resistenza culturale rispetto a questi temi, favorendo la partecipazione della comunità locale e riducendo così paure e pregiudizi.
A partire dal mese di novembre 2025 verranno organizzati alcuni eventi gratuiti ad Abbiategrasso (proiezioni cinematografiche; approfondimenti culturali; ecc.) aperti a tutta la cittadinanza.
Il primo appuntamento è in programma giovedì 13 novembre alle ore 20.45 presso il Cinema Al Corso, in c.so San Pietro 49 ad Abbiategrasso. In questa occasione verrà proiettato il film La stanza accanto, del 2024, scritto e diretto da Pedro Almodovar, che ha vinto il Leone d’Oro a Venezia come miglior film.
La scelta di proiettare La stanza accanto al DAT Festival non è casuale. Il film offre l’occasione per parlare delle tematiche del fine vita, dell’autodeterminazione, della dignità e della tutela delle persone proprio perché in questa narrazione cinematografica sono solo accennate e per nulla approfondite. La visione del lavoro di Almodovar apre al dibattito sui temi della dignità nel fine vita e come ha scritto Roberto Scarpetti: “Non sollevando domande etiche, Almodovar non fa sorgere dubbi e finisce a parlare solo a chi già pensa che l’eutanasia debba essere un diritto. Così perde l’occasione di far passare un concetto attraverso l’empatia, emozionando anche chi dovesse pensarla in modo diverso, e va dritto sulla strada della dichiarazione di intenti”.
Una narrazione, quella della pellicola, che contrasta proprio con il tema della dignità umana e della qualità della vita nella malattia che è uno degli obiettivi delle cure palliative e dell’Hospice di Abbiategrasso. Leggendo trame e recensioni sul web ci si imbatte in formule spesso fuorvianti in cui il tema della dignità è semplicemente e con superficialità accostato esclusivamente all’eutanasia. “Martha, un’ex corrispondente di guerra malata terminale, ha deciso di porre fine alla sua vita con dignità, prendendo una pillola acquistata sul dark web”. In che modo una pillola acquistata sul dark web può restituire dignità ad un malato inguaribile?
L’evento, patrocinato anche da Federazione Cure Palliative, è a ingresso libero fino ad esaurimento posti, per questo è consigliata la prenotazione.
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