Il Consorzio Est Ticino è stato costituito il 14 giugno del 1973, ha quindi 50 anni di storia, durante i quali si ha raggiunto importanti risultati, attraversando come ogni impresa momenti buoni e difficoltà.
Negli ultimi anni, oltre ad aver affrontato una perdurante situazione di crisi economica, si sono aggiunte situazioni emergenziali eccezionali ed impreviste, quali il Covid e la guerra in Ucraina ancora in corso, fatti questi che stanno contribuendo a cambiare, lentamente ma inesorabilmente, la società.
Non per questo si vuole fermare, ma per capire in che direzione andare, a volte è necessario fermarsi e valutare il percorso fatto, valutare come esso si è svolto, se sono stati mantenuti i programmi e realizzate le previsioni, oppure se ci sono stati imprevisti, come si sono superati oppure se è stato necessario cambiar strada cammin facendo.
Guardarsi indietro è uitlie non tanto per limitarsi a giudicare errori, criticare scelte o lodare le buone iniziative prese, ma per fare memoria ed esperienza di quanto successo, in modo da affrontare un nuovo inizio con maggiori certezze, convinzioni, entusiasmo.
Le Cooperative sono imprese molto particolari, in quanto hanno un obiettivo diverso dalle altre forme di impresa. Le cooperative nascono principalmente per soddisfare il bisogno e raggiungere gli obiettivi che i propri Soci si danno anno dopo anno. Questi bisogni possono essere di diversa natura.
Negli anni 60/70 uno dei bisogni più importanti in un Paese che cresceva molto velocemente, era l’accesso alla casa a costi sostenibili, per le famiglie del territorio. In questi anni di attività il Consorzio Est Ticino ha realizzato 85 interventi per 2.637 alloggi.
Oggi sono molto di moda le “start-up” e gli incubatori di imprese high-tech, anche in questo il Consorzio non ha nulla da “invidiare”. Nella sua storia ha promosso la nascita di molte cooperative oppure seguito lo sviluppo di tante altre.
Pensare di riuscire ad immaginare cosa succederà nel futuro è di per sé cosa difficile se non impossibile. Vi è la sensazione però che i cambiamenti in corso a livello economico-politico-sociale, non siano estemporanei o passeggeri, ma destinati a cambiare le nostre comunità.
In questa situazione di grande incertezza, ciò che non deve dimenticare di fare la cooperazione è la cosa più semplice, ovvero mettersi in ascolto della «gente comune», per capire di cosa hanno bisogno ora e nel futuro e cercare di organizzare questo bisogno.