Il Decreto introduce importanti novità in merito all’ambito di applicazione dell’istituto, nonché ai canali di segnalazione – sia interni che esterni - ed attribuisce specifiche competenze all’A.N.AC presso il quale verrà attivato uno specifico canale esterno di segnalazione.
In particolare, il Decreto amplia l’ambito di applicazione delle forme di tutela, coinvolgendo tutti i soggetti del settore privato che:
- abbiano impiegato, nell’ultimo anno, la media di almeno 50 lavoratori subordinati con contratti di lavoro sia a tempo indeterminato che determinato;
- pur non avendo impiegato la media dei 50 lavoratori, rientrino nell’ambito di applicazione degli atti del diritto dell’Unione - specificatamente previsti dall’allegato del Decreto - in materia di servizi, prodotti e mercati finanziari e prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, tutela dell’ambiente e sicurezza dei trasporti;
- rientrino nell’ambito di applicazione del D.lgs. 231/2001 e abbiano adottato il Modello di organizzazione, gestione e controllo.
Le disposizioni e le tutele sono garantite a tutti i soggetti che segnalano violazioni di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito del proprio contesto lavorativo, ai c.d. “facilitatori”, ai colleghi, parenti o affetti stabili del segnalante, nonché agli enti di proprietà di quest’ultimo.
Le disposizioni del decreto legislativo 24/23 avranno effetto a decorrere dal 15 luglio 2023, con eccezione dei soggetti del settore privato che abbiano impiegato, nell’ultimo anno, una media di lavoratori subordinati, con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato, fino a 249, per i quali l'obbligo di istituzione del canale di segnalazione interna, ai sensi del nuovo decreto, avrà effetto a decorrere dal 17 dicembre 2023.