La provincia di Pavia registra nel 2022 un valore aggiunto complessivo di quasi 13.085 mln di €, contribuendo per il 3,4% al valore aggiunto
lombardo e allo 0,7% di quello nazionale. In termini di variazione percentuale, Pavia nel 2022 ha registrato una crescita consistente (+5,7%) rispetto al 2021, appena al di sotto dell’andamento regionale (+6,0%) e del Nord-Ovest (+6,1%) (Italia +6,9%). La variazione percentuale rispetto al 2019 si attesta per la provincia al +5,1%, segnando un complessivo recupero di quanto perso nel 2020.
La provincia di Pavia registra nel 2022 un valore aggiunto complessivo di 6.415 mln di € nel settore degli altri servizi, e 3.049 mln di € nel settore dell’industria in senso stretto, pesando rispettivamente per il 3,8 e il 3,4% sugli stessi settori della regione. Interessante notare come il settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca pesi per l’8,4% del valore aggiunto regionale e per il 5,2% di quello dell’area del Nord-Ovest. In termini di variazione percentuale, Pavia nel 2022 ha registrato una crescita consistente in tutti i settori, in particolare per quello delle
costruzioni (+13,3% rispetto al 2021).
La provincia di Pavia registra nel 2022 un valore aggiunto complessivo di quasi 13.085 mln di €, contribuendo per il 3,4% al valore aggiunto lombardo e allo 0,7% di quello nazionale. In termini di variazione percentuale, Pavia nel 2022 ha registrato una crescita consistente (+5,7%) rispetto al 2021, appena al di sotto dell’andamento regionale (+6,0%) e del Nord-Ovest (+6,1%) (Italia +6,9%). La variazione percentuale rispetto al 2019 si attesta per la provincia al +5,1%, segnando un complessivo recupero di quanto perso nel 2020.
La provincia di Pavia registra nel 2022 un reddito disponibile lordo pro-capite delle famiglie consumatrici superiore ai 20 mila €, registrando un valore indice inferiore rispetto all’Italia di 5 p.p. In termini di variazione % nel 2022 si nota un trend di crescita di Pavia, superiore a quello osservato per la Lombardia, il Nord-Ovest e l’Italia, sia rispetto al 2019 che al 2021. Il 2022 registra una intensità di crescita piuttosto marcata. Il reddito lordo delle famiglie consumatrici si attesta per Pavia sui 10.717 migliaia di €, per lo più dato dai redditi da lavoro dipendente.
Pavia nel 2023 conta un totale di 45.059 imprese registrate; la provincia contribuisce alle imprese lombarde per quasi il 5% e per lo 0,8% a livello nazionale. Le imprese attive sono 39.750, e mantengono la stessa incidenza delle registrate tra Lombardia, Nord-Ovest e Italia. Complessivamente il saldo tra iscrizioni e cessazioni della provincia è negativo nel 2023 (-33), in linea con quanto succede a livello nazionale e di area geografica. Il 21,9% è costituito da attività operanti nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, seguite da una quota del 18,8% di imprese impegnate nel settore delle costruzioni, dal 14% delle imprese agricole e poco meno del 10% sono impegnate nel manifatturiero.
Oltre l’88% delle imprese registrate pavesi è in attività, quasi il 7% risulta invece inattivo. Il 3,7% delle 45.059 imprese registrate di Pavia è in liquidazione o scioglimento, mentre l’1% si configura in procedure concorsuali. In termini di variazione % tra il 2022 e il 2023, Pavia ha evidenziato una lieve flessione delle registrate (pari allo 0,1%), in linea con l’andamento regionale e dell’area geografica. Le imprese attive della provincia hanno subito una leggera flessione(-0,2%), in controtendenza rispetto alla Lombardia che invece cresce dello 0,2%.
Gli occupati di Pavia nel 2023 sono oltre 236 mila unità, composti per oltre il 56% da uomini (133,2 mila persone) e il restante 44% da donne, contando poco oltre le 103 mila unità. Il tasso di occupazione a Pavia nel 2023 è del 67,8%, in crescita rispetto al dato del 2022 (66,8%); andamento in linea con il trend della Lombardia, del Nord-Ovest e con l’andamento nazionale. Osservando invece le differenze di genere, si nota un tasso di occupazione più elevato per gli uomini che per le donne a tutti i livelli geografici. In crescita l’occupazione sia femminile che maschile nel 2023 rispetto al tasso del 2022.
Il totale delle forze di lavoro tra i 15 e i 89 anni di età corrisponde a quasi 248 mila unità in provincia di Pavia, dato in leggera crescita rispetto al 2022. L’andamento generale è per lo più determinato da una crescita consistente delle forze di lavoro femminili (+1,3%); in contro tendenza invece l’andamento degli uomini che segna una variazione negativa (-1%). Osservando il tasso di attività si nota una sostanziale stabilità nel 2023 per Pavia; Lombardia e Italia rivelano una crescita del tasso. Le donne presentano un tasso di attività inferiore rispetto a quello degli uomini per tutti i livelli geografici di interesse.
Il numero delle persone in cerca di occupazione a Pavia nel 2023 corrisponde a 11,5 mila unità. Dato che registra un calo significativo rispetto al 2022 (con un variazione che raggiunge quasi il -25%). Trend che risulta essere in linea con l’andamento della regione Lombardia, del Nord-Ovest e dell’Italia. L’incidenza di Pavia delle persone in cerca di occupazione sulla Lombardia è del 6,1%, mentre dello 0,6% rispetto all’Italia. Osservando la distribuzione per genere, sono più le donne ad essere in cerca di occupazione. Il tasso di disoccupazione al 2023 è al 4,8%, di poco superiore al dato lombardo (4,1%) e comunque inferiore al tasso italiano (7,8). Il tasso di disoccupazione femminile è più marcato rispetto a quello maschile a tutti i livelli geografici.
Nel 2023 prosegue l'andamento positivo della domanda di lavoro programmata dalle imprese (+3% rispetto al 2022). Un miglioramento in sintonia con i principali indicatori del mercato del lavoro Istat. Alla crescita della domanda di lavoro si affianca però una maggiore difficoltà delle imprese nel reperire i profili desiderati, che nel 2023 interessa il 50,7% delle entrate programmate. I settori in cui si prevedono maggiori entrate sono i servizi alle persone (24,4%), il turismo (12,5%) e il commercio (11,3%). I profili professionali più richiesti riguardano gli addetti nelle attività di ristorazione (10,6%), gli addetti alla segreteria e agli affari generali (8,3%).