Avanza ulteriormente, anche nel 2022, il percorso di transizione delle cooperative verso un’economia sempre più sostenibile. Nel complesso, dalla rilevazione periodica sulle iniziative intraprese dalle imprese aderenti a Confcooperative sul tema dello sviluppo sostenibile, si evidenzia che nel 2022 quasi nove cooperative su dieci (l’86%, contro il 79,1% del 2021, il 79,4% del 2020 e il 69,3% del 2019) hanno intrapreso almeno un’iniziativa riconducibile alla «sostenibilità».
Tra i progetti implementati, il 52,3% ha segnalato il risparmio energetico e la riduzione dei consumi (quota in forte crescita sia rispetto all’anno precedente, dove si attestava al 40,3%, sia rispetto al 2020 e al 2019 dove non superava, rispettivamente, il 30,9% e il 28,3%). Il 29,8% ha avviato percorsi formativi e informativi interni sulla sostenibilità. Il 29,1% ha indicato l’acquisto e l’utilizzo di materiali di minore impatto. Il 17,1% ha scelto di promuovere l’eco-innovazione e di investire in tecnologie rispettose dell’ambiente. Infine, il 15,1% ha promosso iniziative rivolte al riciclo e al riuso dei materiali.
La valutazione dei cooperatori sull’impatto delle iniziative dello sviluppo sostenibile in termini di costi e benefici evidenzia sempre differenti sensibilità. Una quota sempre più consistente di cooperatori ritiene che il percorso dello sviluppo sostenibile rappresenti un impegno gravoso e oneroso, rispetto ai benefici diretti e indiretti. Da una parte, infatti, sale al 40,3%, a maggio 2023, la quota di cooperatori che ritiene le iniziative legate alla sostenibilità come una reale opportunità solo se sono supportate da finanziamenti diretti e/o da agevolazioni fiscali e/o da contributi in conto capitale (la quota era pari al 34,1% l’anno precedente).
Inoltre, per il 27,1% dei cooperatori gli investimenti in sostenibilità sono percepiti ancora in termini di maggiori oneri e spese per la cooperativa (la quota era pari al 26,9% l’anno precedente). Dall’altra, solo il 27,1% degli intervistati, a maggio 2023, sostiene che gli investimenti in sostenibilità possano offrire una maggiore competitività sul mercato e più valore aggiunto per l’immagine della cooperativa (la quota era pari al 35,9% l’anno precedente e raggiungeva il 37% due anni fa). Infine, solo il 19,4% crede che tra i benefici possano esserci, in prospettiva, minori oneri e spese future, in particolare per energia e materiali.
A maggio 2023 nove cooperatori su dieci hanno segnalato almeno un fattore negativo che ostacola la realizzazione di iniziative legate allo sviluppo sostenibile. In particolare, tra i cooperatori che hanno lamentato la presenza di barriere e difficoltà nell’implementazione di progetti di sviluppo sostenibile, il 41,1% ha segnalato la complessità delle iniziative e i costi rilevanti da sostenere. Il 40,3% ha indicato gli impedimenti burocratici e la complessità normativa. Il 20,9% ha registrato l’assenza di budget dedicato. Il 14% dei cooperatori ha denunciato la carenza di risorse umane qualificate (dagli esperti di settore al manager della sostenibilità). Infine, lo 0,8% ha rilevato altri fattori ostativi di natura prevalentemente esogena.