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LE IMPRESE SOCIALI E LE ADERENTI A CONFCOOPERATIVE

L'ultima pubblicazione dell'Ufficio Studi di Fondosviluppo esamina la dimensione del fenomeno delle impresi sociali, ed in particolare di quelle iscritte a Confcooperative, a partire dalle iscrizioni nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS).

giovedì 5 settembre 2024

Dalle verifiche empiriche sui dati relativi alle imprese sociali iscritte nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) emerge il ruolo centrale delle cooperative e, in particolare, di quelle aderenti a Confcooperative.

 

Nel complesso le 14.709 imprese sociali prese in esame, iscritte nel RUNTS al primo agosto 2024 con bilancio depositato, hanno generato un valore della produzione superiore a 18,5 miliardi di Euro (2022).

 

Diffuse in tutte le regioni, le imprese sociali si caratterizzano per un elevato tasso di femminilizzazione della carica apicale. Le donne al vertice delle imprese sociali rappresentano il 43,1% del totale degli imprenditori sociali. Le imprenditrici sociali sono anche mediamente più giovani dei colleghi maschi.

 

Nel Mezzogiorno si segnala un peso maggiore di imprese sociali a guida giovanile. Al Nord si rileva, invece, la maggiore concentrazione del valore economico realizzato dalle imprese sociali (oltre il 62% del totale). La Lombardia detiene il primato nazionale sia per numero di imprese sociali sia, soprattutto, per valore della produzione generato (oltre il 20% del totale).

 

Oltre il 93% delle imprese sociali censite sono società cooperative (13.576 unità) e le cooperative sociali rappresento il 90% del totale delle imprese sociali. Tra le 953 imprese sociali non cooperative censite, 893 sono società di capitali.

 

Dall’analisi comparata del peso delle imprese sociali per tipologia societaria si evidenzia, a livello regionale, un’incidenza più elevata di imprese sociali non cooperative in Toscana (quasi il 12% del totale delle imprese sociali attive nella regione). Su base settoriale, dalle evidenze oggettive, si registra la presenza di imprese sociali in tutti gli ambiti dell’economia italiana, anche se il 50% delle imprese sociali opera nel settore socio-sanitario.

 

Tra le imprese sociali cooperative quasi il 70% del valore della produzione è generato in ambito socio-sanitario, tra le imprese sociali
non cooperative il primato, invece, con il 40% del valore della produzione, spetta al settore dell’istruzione e formazione.

 

Con riferimento, infine, al legame associativo si segnala la leadership di Confcooperative in otto regioni su venti, con la maggioranza 
assoluta del valore economico generato dal totale delle imprese sociali attive in Italia. La solidità del sistema delle imprese sociali
aderenti a Confcooperative trova riflesso in un livello di sostenibilità economico-finanziario più elevato rispetto alle imprese
sociali non associate a Confcooperative.

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