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LE IMPRESE SOCIALI CULTURALI E CREATIVE IN ITALIA

La ricerca di Euricse analizza la distribuzione spaziale delle imprese sociali culturali e creative (CCSE) in Italia e presenta una "geografia" sorprendente che sfida i modelli tradizionali.

lunedì 8 settembre 2025

Un nuovo studio di Euricse, "Geografia delle imprese sociali nelle industrie culturali e creative in Italia" (Working Paper n. 137 | 25), condotto da Mariia Samareva e Maria Giovanna Brandano, getta luce sulla distribuzione spaziale e i fattori determinanti delle imprese sociali culturali e creative (CCSE) in Italia. La ricerca, che si basa su dati a livello provinciale (NUTS-3) tratti dai database Aida-Bureau van Dijk e dal Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), rivela schemi inaspettati che si discostano dalle dinamiche tipiche delle industrie culturali e creative (ICC) tradizionali.

 

Una Distribuzione Geografica Unica

Contrariamente all'ipotesi comune, l'analisi dei quozienti di localizzazione (LQ) mostra che le CCSE non si concentrano nei grandi centri urbani come Milano, Roma, Bologna, Firenze e Torino, tradizionalmente considerati hub creativi. Sorprendentemente, la ricerca evidenzia come province con un'elevata concentrazione di CCSE, come Matera e Bolzano, includano vaste aree interne o periferiche.

Un risultato particolarmente significativo è l'assenza del tipico divario Nord-Sud che caratterizza la distribuzione delle ICC tradizionali in Italia, dove solitamente si osserva una maggiore concentrazione nelle regioni settentrionali. Le province specializzate nella concentrazione di CCSE sono invece distribuite equamente tra le regioni del Sud, del Centro e del Nord, suggerendo una dispersione più capillare sul territorio nazionale. Questa atipicità è attribuibile alla natura ibrida delle CCSE, che combinano obiettivi artistici con una chiara missione sociale.

 

Fattori Determinanti: Un Intervento Complesso di Domanda e Offerta

Lo studio ha esplorato i fattori socio-economici che influenzano questa distribuzione, rivelando un'interazione complessa tra elementi di domanda e offerta.

  • Disoccupazione e Crescita Economica: L'analisi evidenzia una associazione negativa e significativa tra il tasso di disoccupazione e la concentrazione di CCSE. Questo suggerisce che le aree economicamente svantaggiate, con elevata disoccupazione, potrebbero mancare delle risorse e del supporto necessari per l'emergere di nuove attività creative, oltre a soffrire di una minore domanda di prodotti culturali. Al contrario, una crescita del PIL pro capite positiva e significativa è associata a una maggiore concentrazione di CCSE, indicando che un ambiente economico dinamico favorisce la loro nascita e sostenibilità, generando nuove esigenze sociali e culturali.
  • Effetto Agglomerazione e Densità di Imprese Sociali: Le CCSE tendono a concentrarsi in contesti con una maggiore densità di altre imprese sociali (escluse le CCSE stesse). Questo suggerisce un "effetto agglomerazione" tra imprese sociali, dove la vicinanza facilita la condivisione di risorse, la collaborazione e l'accesso a opportunità di finanziamento.
  • Assenza di Effetto della Densità di Popolazione e del Patrimonio Culturale: A differenza delle ICC tradizionali, la ricerca non ha trovato un'associazione significativa tra la densità di popolazione e la concentrazione di CCSE, indicando che non sono un fenomeno prevalentemente urbano. Allo stesso modo, le variabili legate al patrimonio culturale storico non mostrano una relazione significativa con la presenza delle CCSE, rafforzando l'idea che queste ultime operano e si distribuiscono in modo diverso rispetto alle industrie culturali e creative più convenzionali.

 

In sintesi, la ricerca di Samareva e Brandano evidenzia che le imprese sociali culturali e creative in Italia seguono modelli di clustering distinti, non vincolati alle tradizionali divisioni geografiche o ai grandi centri urbani. Questi risultati offrono spunti preziosi per lo sviluppo di politiche mirate che supportino queste iniziative, riconoscendone il potenziale trasformativo per le comunità locali.


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