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LE IMPRESE CULTURALI IN ITALIA

Studio di Unioncamere sui fabbisogni professionali e formativi delle imprese culturali e creative.
 

martedì 5 settembre 2023

Lo studio di Unioncamere offre una lettura del mercato del lavoro culturale e creativo, grazie ai dati rilevati con
l’indagine Excelsior 2022: sono stati analizzati i fabbisogni formativi e professionali, e le specifiche richieste in termini di competenze e profili.

 

Nel 2022 le imprese culturali e creative hanno richiesto circa 278mila lavoratori, pari al 5,4% della domanda di lavoro complessiva delle imprese dei settori industria e servizi. Ad attivare la domanda di lavoro un insieme di imprese appartenenti ai quattro comparti “core” del sistema produttivo culturale e creativo: industrie creative, industrie culturali, patrimonio storico-artistico, performing arts e intrattenimento.

 

A queste richieste si sono aggiunte poi ulteriori 20mila entrate programmate dalle imprese del Made in Italy a contenuto culturale e, soprattutto, quasi 362mila assunzioni collegate alle imprese del turismo a prevalente vocazione culturale.

 

E’ una domanda di lavoro che presenta caratteristiche distintive rispetto agli altri settori economici anzitutto per la richiesta di figure professionali altamente qualificate. Si tratta di profili professionali capaci di coniugare elevate conoscenze specializzate con talento e creatività. Pertanto, il 40,6% delle assunzioni riguarda lavoratori laureati, mentre nel complesso dell’economia la quota è pari al 15,1%. Particolarmente elevata è anche la richiesta di esperienza (72,6% delle assunzioni programmate contro il 67,0% del totale imprese di industria e servizi) e quella di figure diplomate (36,6% delle assunzioni, contro il 28,7% dell’intera economia).

 

Più donne e giovani puntano sulla cultura per fare business, che in Italia cresce grazie soprattutto all’architettura e design (mentre l’editoria e la stampa perdono colpi): sul totale delle imprese culturali esistenti in Italia (oltre 275mila), una su quattro (il 24,5%) è una impresa femminile, una su 10 (10,2%) è guidata da giovani di meno di 35 anni di età. In entrambi i casi il “peso” percentuale di donne e giovani è maggiore rispetto al totale delle aziende italiane, in cui le imprese femminili sono il 22,2% e quelle giovanili l’8,7%. Hanno invece un’incidenza minore, ma comunque non trascurabile, le imprese condotte da stranieri, che costituiscono il 5,6% del totale delle imprese culturali e creative (a fronte del 10,8% complessivo).

 

Buono il ritmo di crescita delle imprese culturali nel 2022: +1,85% rispetto al 2021. Buono soprattutto quello delle imprese giovanili: +2,84% con quasi 600 imprese in più. Cresce anche la partecipazione degli stranieri (+2,04) mentre inferiore alla media è l’aumento delle imprese femminili (+1,19%).

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