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LA PROFESSIONE DI ASSISTENTE SOCIALE NEL TERZO SETTORE

Una ricerca nazionale ha approfondito le caratteristiche di questo contesto occupazionale, esplorando le diverse declinazioni del lavoro sociale nel mondo del non profit e il grado di soddisfazione delle professioniste che ne sono parte.

venerdì 4 ottobre 2024

In Italia la professione di assistente sociale è stata per lungo tempo esercitata quasi esclusivamente in organizzazioni di natura pubblica, circostanza che ha contribuito a definire sia il suo profilo sia il modo di svolgerla. Da almeno due decenni, però, la quota degli assistenti sociali occupati fuori dal perimetro pubblico è cresciuta sensibilmente; nel Terzo Settore, in particolare, risulta oramai collocato circa il 20% del totale di coloro che esercitano. Ciò nonostante, la figura dell’assistente sociale che lavora nel noprofit non ha finora riscosso uno specifico interesse conoscitivo. La sua condizione occupazionale e le peculiarità collegate all’esercizio della professione in un contesto del genere, infatti, sono questioni fatte oggetto di studio in modo abbastanza limitato.


È con l’obiettivo di colmare queste lacune che ha preso avvio il progetto di ricerca il cui impianto e i cui risultati sono presentati in questo libro. L’indagine, sostenuta da un accordo di collaborazione tra il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Roma Tre e la Fondazione Nazionale degli Assistenti Sociali, è stata realizzata con l’apporto del gruppo di studiosi che ha poi contribuito alla redazione dei capitoli del volume.


La ricerca ha confermato che il Terzo Settore è un contesto nel quale gli assistenti sociali operano con buona soddisfazione e ciò dipende essenzialmente dal fatto che in esso le organizzazioni si contraddistinguono per un clima relazionale positivo e per una ridotta incidenza dei vincoli burocratici che limitano l’autonomia professionale. Inoltre, il noprofit continua a rappresentare un ambito nel quale vengono svolte attività che qualificano specificamente la professione ma che altrove spesso faticano ad avere spazio.

 

Accanto agli elementi che fanno del Terzo Settore un ambiente favorevole al pieno esercizio della professione, tuttavia, ne sono emersi anche altri che propongono indicazioni opposte. Tra essi, per esempio, le pesanti implicazioni che si trova a scontare almeno una parte dei professionisti coinvolti nell’affidamento temporaneo di servizi da parte della Pubblica Amministrazione, i quali non solo sperimentano condizioni di incertezza occupazionale e di vita ma rischiano anche un indebolimento del profilo identitario.

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