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LA CRESCITA DIMENSIONALE COOPERATIVA

Il recente report del Centro Studi di Fondosviluppo offre una interessante lettura del cambiamento della struttura dimensionale delle cooperative associate nel periodo 2013-2023.

martedì 6 agosto 2024

La composizione della struttura dimensionale delle cooperative aderenti attive a Confcooperative nel periodo 2013-2023  (enti iscritti al 31 dicembre come  «regolarmente nei ruoli», quindi esclusi quelli in liquidazione, assoggettati a procedura concorsuale e non attivi) mostra un significativo mutamento nel decennio preso in analisi.

Di fatto, è cresciuta la dimensione delle cooperative (rif.: parametri U.E. per le PMI vigenti al 2013 al 2023). In particolare, il peso delle micro imprese aderenti attive è calato dal 62,9% del 2013 al 53,8% del 2023 (-9,1 punti percentuali), mentre l’incidenza delle cooperative di grandi dimensioni è aumentata dall’1,7% del 2013 al 2,9% del 2023 e quella delle medie e piccole cooperative è cresciuta rispettivamente dall’8,9% al 12,4% per le medie e dal 26,5% al 30,9% per le piccole.

Questo trend molto sostenuto di crescita dimensionale trova riflesso, oltre che nei numerosi processi di fusione intervenuti nell’ultimo decennio tra le cooperative aderenti (nel periodo 2013-2023 sono state cancellate dall’elenco delle aderenti a Confcooperative 796 imprese che hanno portato a termine processi di fusione, prevalentemente per incorporazione), anche nell’aumento del numero di unità locali d’impresa (+13,5% nel 2023 rispetto al 2013).

Al 31 dicembre 2023 si contano 13.352 aderenti attive localizzate su tutto il territorio nazionale (rif.: archivi nazionali Confcooperative). Il 64,4% del totale delle aderenti attive (pari a 8.599) è localizzato nelle province/città metropolitane del Centro-Nord, mentre il restante 35,6% (pari a 4.753) fa riferimento alle aree del Mezzogiorno. Le prime cinque province/città metropolitane per numero di aderenti attive sono nell’ordine: Bolzano con 491 aderenti attive pari al 3,68% del totale delle aderenti attive, Palermo con 449 cooperative aderenti attive pari al 3,36% del totale, Milano con 429 aderenti attive pari al 3,21% del totale, Trento con 423 cooperative aderenti pari al 3,17% e, infine, Brescia con 392 aderenti attive pari al 2,94% del totale. Approfondendo l’analisi si rileva come 5.628 aderenti attive al 31/12/2023 (oltre il 42% del totale) hanno almeno un’unità locale attiva oltre alla sede principale (sede legale).

Osservando il contributo delle unità locali censite si evidenzia che, considerando sia la sede principale sia le unità locali attive, si contano al 31 dicembre 2023 almeno 34.448 sedi di cooperative aderenti attive a Confcooperative distribuite su tutto il territorio nazionale. Il 73,9% del totale delle sedi di cooperative aderenti attive fa riferimento a province/città metropolitane del Centro-Nord, mentre il restante 26,1% è localizzato nelle aree del Mezzogiorno. Tra le prime tre province/città metropolitane per numero totale di sedi (sia principale sia unità locali) di cooperative aderenti attive vi sono nell’ordine: Trento con 1.602 sedi di aderenti attive, pari al 4,7% del totale, Brescia con 1.278 sedi di cooperative aderenti attive, pari al 3,7% e Milano con 1.211 sedi di cooperative attive, pari al 3,5% del totale.

Considerando le unità locali censite relative alle cooperative aderenti attive a livello nazionale, il numero totale delle sedi (principale e unità locali) aumenta del +158% passando dalle 13.352 aderenti attive con sede principale (sede legale) a 34.448 aderenti attive se si contano anche le unità locali censite. Nelle aree del Centro-Nord la variazione è pari al +196,1%, ampiamente superiore alla media nazionale, mentre per il Mezzogiorno l’incremento è pari al +89%. Tra le prime tre regioni per «effetto moltiplicatore delle unità locali» vi sono nell’ordine: il Veneto con una incremento del +280%, il Piemonte con il +212,7% e la Lombardia con il +211,3%. Al Centro si segnala la regione Marche con il +210,3%. Tra le regioni che, invece, segnalano l’incremento meno consistente ci sono nell’ordine: la Valle d’Aosta con il +48,2%, la Sicilia con il +69,3% e la Sardegna con il +73,1%.

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