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LA COOPERAZIONE EDILIZIA DI ABITAZIONE

Lo studio di Fondosviluppo analizza le dinamiche congiunturali e le criticità strutturali del settore.

mercoledì 2 ottobre 2024

L’erosione del potere d’acquisto e il deterioramento della capacità di spesa dei soci, da una parte, gli eccessivi vincoli normativo-burocratici e le difficoltà di accesso al credito (per due cooperatori su tre), dall’altra, rappresentano i principali elementi negativi che emergono da una indagine diretta effettuata (tra la fine di luglio e l’inizio di settembre 2024) su un panel rappresentativo di consorzi e di cooperative di abitazione aderenti a Confcooperative.

Sullo scenario generale di incertezza pesa anche l’impatto della direttiva U.E. cosiddetta «case green», che solo per due cooperatori su dieci è percepita come un’opportunità di crescita e sviluppo, mentre per gli altri otto rappresenta una grande incognita o semplicemente maggiori oneri in prospettiva.

Nel corso del 2023 e del primo semestre 2024 un cooperatore su quattro ha lamentato la presenza di alloggi non assegnati nell’ordine del 30% del totale. Rispetto al 2019 più di tre cooperatori su dieci hanno segnalato un calo del numero di alloggi assegnati a fronte di uno su dieci che, invece, ne ha registrato un aumento.

La capacità attuale media di spesa dei soci si attesta a 185 mila euro e per otto cooperatori su dieci il mutuo copre tra il 50% e il 90% del valore dell’alloggio. Il deterioramento della capacità di spesa dei soci trova riflesso nel ridimensionamento della richiesta di “tagli” di dimensione più grande, a fronte di una maggiore richiesta di “tagli” di dimensione più piccola.

Otto cooperatori su dieci hanno rilevato un aumento dei tassi applicati sui mutui e per quattro cooperatori su dieci la stretta creditizia si è tradotta anche in un eccessivo allungamento dei tempi di attesa prima della concessione del prestito.

Nei rapporti con i fornitori più di quattro cooperatori su dieci hanno segnalato ritardi nelle consegne e difficoltà a reperire beni e servizi.

Con riferimento agli enti pubblici sei cooperatori su dieci hanno giudicato l’interlocuzione poco soddisfacente o del tutto insoddisfacente. La scarsità di aree pubbliche pone sette cooperatori su dieci nella condizione di dover operare, prevalentemente o esclusivamente, nelle più costose aree private. In tale contesto alcune cooperative di abitazione hanno, comunque, ulteriormente calmierato i prezzi di assegnazione degli alloggi.

Sebbene le prospettive a breve termine siano deboli e condizionate da un prevalente clima di sfiducia, oltre quattro cooperative su dieci sono impegnate nell’intensificazione delle attività promozionali e due su dieci nella rigenerazione urbana o nell’offerta di nuovi servizi all’abitare.

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