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IL LAVORO DOMESTICO

Presentato il 5° Rapporto annuale Domina sul lavoro domestico che contiene analisi, statistiche, trend nazionali e locali.

lunedì 25 marzo 2024

Il 2022 può essere considerato un anno di transizione per il lavoro domestico. A livello quantitativo, l’INPS registra un decremento del 7,9% rispetto al 2021 (quasi 80 mila lavoratori domestici in meno), considerato fisiologico a seguito degli incrementi registrati nel biennio 2020-
2021 dovuti a una “spontanea regolarizzazione di rapporti di lavoro per consentire ai lavoratori domestici di recarsi al lavoro durante il periodo di lockdown” e “all’entrata in vigore della norma che ha regolamentato l’emersione di rapporti di lavoro irregolari (D.L. n.34 del 19/05/2020 - decreto “Rilancio”)”.


Tuttavia, molte delle criticità emerse durante la pandemia, concernenti il sistema di cura in generale e l’assistenza domiciliare in particolare, non sono state ancora risolte. A livello nazionale ed europeo, dunque, vi è grande attesa per le annunciate riforme del settore.


In Italia, la riforma della non autosufficienza, prevista dal PNRR, ha visto l’approvazione della Legge Delega nel mese di marzo 2023 e attende l’emanazione dei Decreti attuativi entro gennaio 2024. 


Anche a livello europeo vi è grande interesse attorno alla European Care Strategy, un programma che mira a riformare i sistemi di assistenza negli Stati Membri, ancorché circoscritto all’assistenza a lungo termine (Long Term Care). 


Il Rapporto 2023 dell’Osservatorio DOMINA parte dunque dall’analisi delle proposte di riforma, evidenziandone gli obiettivi e le possibili linee operative. Come già accennato, secondo gli ultimi dati INPS disponibili (2022), i lavoratori domestici sono poco meno di 900 mila, in calo rispetto all’anno precedente. Si tratta di un settore caratterizzato da una forte presenza straniera (69,5% del totale), soprattutto dell’Est Europa, e da una prevalenza femminile (86,4%), anche se negli ultimi anni si è registrato un aumento sia degli uomini che della componente italiana. Ancora alto il tasso di irregolarità del settore (51,8%, contro una media nazionale dell’11,3%), da cui si può stimare in circa 4 milioni di soggetti il numero complessivo di persone coinvolte, tra lavoratori e datori di lavoro.

Come nel triennio precedente, anche nel 2023 il Rapporto contiene l’analisi della banca dati fornita in esclusiva dall’INPS a DOMINA. In questo modo è stato possibile analizzare in modo puntuale i dati sui datori di lavoro, che nel 2022 superano quota 1 milione (108 ogni 100
lavoratori). Numeri che peraltro sono destinati a crescere, visto l’inverno demografico ormai inarrestabile che determina un aumento costante della popolazione anziana.


Come di consueto, inoltre, il Rapporto sottolinea il ruolo fondamentale delle famiglie come attori di welfare, dato che il loro impegno come datori di lavoro si traduce in un risparmio per le casse pubbliche. Le famiglie, infatti, spendono oggi 7,7 miliardi di euro per i lavoratori domestici regolari, a cui si aggiungono 6,6 miliardi per la componente irregolare.

 

Si tratta quindi di una spesa complessiva di oltre 14 miliardi, che porta allo Stato un risparmio di circa 9 miliardi (0,5% del PIL), ovvero l’importo di cui lo Stato dovrebbe farsi carico se gli anziani accuditi in casa venissero ricoverati in struttura. Ampio spazio viene dato, infine, alle schede regionali, le quali forniscono una panoramica specifica per le diverse realtà italiane.

 

Il lavoro domestico contribuisce complessivamente a produrre un punto di PIL (17,1 miliardi), anche se la presenza (così come la ricchezza prodotta) non è uniforme sul territorio. Anche quest’anno viene proposta – e ampliata – una panoramica dei principali strumenti di sostegno alle famiglie (norme locali, progetti pilota, forme di indennità).

 

Nel nostro Paese, infatti, le specificità locali rappresentano una grande ricchezza ma richiedono allo stesso tempo una conoscenza profonda e costantemente aggiornata. Questa mappatura rappresenta quindi uno strumento utile sia per le famiglie, in cerca di strumenti di sostegno, ma anche per le stesse amministrazioni locali, in grado di confrontare le politiche a sostegno della famiglia e trarre insegnamenti preziosi dalle diverse esperienze.


Il Rapporto annuale intende dunque essere uno strumento utile per diversi tipi di fruitori. Da un lato, offre alle famiglie datori di lavoro spunti interessanti per conoscere meglio il mondo del lavoro domestico, con numeri e dati accurati. Allo stesso tempo, però, rappresenta per i decisori politici – a vari livelli – una base di partenza per elaborare e valutare le politiche a sostegno delle famiglie.

 

In questo senso, la piattaforma programmatica delle parti sociali rappresenta il cuore delle istanze del settore al decisore politico
(in questo caso nazionale). DOMINA ha cercato, inoltre, di quantificare e aggiornare quelle proposte in termini di impatto economico e fiscale, stimando quale sarebbe l’onere per lo Stato e quali i benefici per la collettività. 

 

Dalla Prefazione del Rapporto

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