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DINAMICHE DI SVILUPPO DELLA PIANIFICAZIONE SOCIALE

L’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP) ha da poco pubblicato un Rapporto su come sono strutturati gli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) nelle diverse Regioni e su come si sono mossi i governi locali sui temi della pianificazione, con affondi sulle principali sfide da affrontare.

lunedì 1 luglio 2024

La pianificazione sociale di zona, intesa quale strumento di programmazione e innovazione del sistema di welfare, favorisce la messa in rete di interventi e servizi in risposta a bisogni locali emergenti sempre più complessi e diversificati. In questo report si evidenzia il punto di vista degli implementatori locali, ancorato alle loro pratiche operative e alle sfide organizzative quotidiane da affrontare.

 

In questo rapporto si riportano le principali evidenze che riguardano proprio le dinamiche di cambiamento (o meno) della pianificazione sociale, attraverso la raccolta strutturata di informazioni rilevate da coloro che a vario titolo ricoprono ruoli operativi e di gestione all’interno degli stessi ATS.

 

Gli elementi raccolti vanno nell’ottica di offrire una lettura di quel sistema previsto dal Piano nazionale delle politiche sociali (MLPS 2021) in cui ci si prefigge di “sostenere una logica complessiva di sviluppo dei servizi, nei vari Ambiti in cui attualmente si articola la programmazione” attraverso un approccio fondato sulla valorizzazione delle persone prese in carico da un sistema sempre più orientato alla promozione della partecipazione e, dunque, dello sviluppo della democrazia (Turco 2020).

 

Nel presente rapporto, dopo un primo capitolo introduttivo sul disegno della ricerca e alcuni aspetti teorici connessi allo sviluppo del concetto stesso di pianificazione sociale, si sviluppano altri cinque capitoli che pongono attenzione alle dimensioni di analisi ritenute più significative.

 

Il secondo capitolo si occupa di alcuni elementi alla base del (buon) funzionamento del lavoro di pianificazione: la configurazione geografica dell’ATS inteso quale luogo nel quale operano e si sovrappongono soggetti istituzionali con competenze diverse; l’evoluzione del Piano di Zona e il funzionamento dell’Ufficio di Piano (UdP), inteso quale struttura tecnico amministrativa dedicata alla gestione concreta delle fasi di pianificazione e programmazione sociale; i meccanismi di funzionamento della gestione associata dei servizi a livello di Ambito, mettendone in risalto possibili aspetti positivi e negativi.


Il terzo capitolo focalizza l’attenzione sulle modalità di gestione delle risorse finanziarie a supporto della pianificazione sociale e su alcune dinamiche del processo di rafforzamento dei servizi influenzato dalla disponibilità delle stesse risorse.


Il quarto capitolo è dedicato agli importanti processi di dialogo tra attori e servizi diversi in ambito sociale declinati attraverso la lente dell’intersettorialità, soffermandosi su alcune caratteristiche principali.


Il quinto capitolo apre la strada ad alcune riflessioni sul rapporto tra pianificazione e innovazione sociale, quest’ultima intesa come capacità dei sistemi locali di governance di generare prodotti, servizi o processi nuovi e in grado di soddisfare in maniera efficace i bisogni sociali e che allo stesso tempo creano nuove relazioni e nuove collaborazioni.


Il sesto capitolo propone una ‘lettura pilota/sperimentale’ di possibili modelli di pianificazione attraverso l’elaborazione di una cluster analysis che cerca di tenere insieme, a livello di ATS, molte delle dimensioni considerate in precedenza.


Infine, le conclusioni offrono alcune indicazioni di policy sul lavoro di pianificazione in modo da fornire a programmatori locali, responsabili e decisori politici delle possibili piste da seguire.

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