In un'epoca caratterizzata da crisi sistemiche – ambientali, demografiche ed educative – l'educazione non può più essere un compito esclusivo della scuola. Di fronte alla crescente dispersione del senso educativo, con famiglie fragili, territori disomogenei e istituzioni scolastiche sovraccariche, la risposta più efficace non è l'accentramento, bensì la ricostruzione del legame tra persone, luoghi e istituzioni.
Il paper "Comunità Educanti" di BPER Civic Hub, pubblicato a Luglio 2025, propone una visione condivisa dell'educazione come bene comune, che si costruisce attraverso l'interazione sinergica tra scuola, enti locali, Terzo Settore, famiglie e cittadini. L'obiettivo non è solo moltiplicare le offerte educative, ma generare alleanze stabili capaci di dare continuità ai percorsi di crescita, protezione e cittadinanza dei più giovani.
Un approccio territoriale e generativo
Ogni comunità educante emerge in un contesto specifico, come un quartiere o una rete intercomunale, dove il territorio non è un semplice sfondo, ma un attore vivo e attivo che condiziona e abilita il successo delle iniziative. Adottare un approccio territoriale significa costruire alleanze che rispondano ai bisogni reali, valorizzando le risorse esistenti, sia formali che informali, in una logica di sussidiarietà.
Le esperienze più efficaci vanno oltre l'offerta di servizi: esse attivano processi, fanno germogliare nuove energie civiche e mettono in circolo fiducia, dimostrando di essere comunità generative. Questo implica un cambio di paradigma amministrativo, spostandosi dalla gestione verticale alla co-costruzione, dalla programmazione settoriale alla progettazione integrata, e dall'efficienza alla cura dei legami.
In questo contesto, la Pubblica Amministrazione (P.A.) può riscoprire il suo ruolo di infrastruttura abilitante, mentre il Terzo Settore diviene un partner co-produttivo.
L'evoluzione dell'educazione diffusa
Il concetto di "educazione diffusa" si basa sulla consapevolezza che la crescita personale e civica è il risultato di un ampio ecosistema che include famiglia, quartiere, spazi culturali e gruppi informali. Superando la rigida separazione tra tempo scolastico e tempo libero, e tra formazione formale e non formale, si afferma un nuovo paradigma: l'educazione come responsabilità condivisa. Oggi, ciò significa rivalutare il valore educativo di spazi pubblici, prossimità e relazioni, dove anche un centro anziani o un orto urbano possono diventare contesti educativi intenzionali e curati.
Le amministrazioni pubbliche sono attori chiave nel sostenere le comunità educanti. Questo richiede un cambiamento di postura: da erogatori di servizi a registri di alleanze, da programmatori isolati a costruttori di relazioni. Il paper sottolinea come la P.A. debba creare spazi di fiducia, strumenti di co-progettazione e politiche inclusive, non limitandosi a fondi o patrocini, ma promuovendo regolamenti per l'uso civico dei beni comuni, tavoli di co-programmazione e bandi a sostegno delle reti. Il ruolo della P.A. non è sostituirsi alla comunità educante, ma orchestrarla, sostenendone le connessioni e proteggendone la fragilità.
Valori guida e strumenti innovativi
Le comunità educanti si fondano su tre valori guida essenziali:
- Corresponsabilità: L'educazione non è più delegata a una singola istituzione, ma tutti – famiglie, insegnanti, operatori, cittadini – sono co-protagonisti in un dialogo sinergico.
- Prossimità: Le comunità educanti si radicano nei territori reali (quartieri, paesi, scuole), con una prossimità sia fisica che emotiva, basata sulla conoscenza reciproca e l'intercettazione delle fragilità.
- Intergenerazionalità: Luoghi in cui le generazioni si incontrano, con anziani come mentori e giovani come facilitatori, promuovendo l'apprendimento senza età e la cura reciproca.
Per sostenere queste comunità, servono "strumenti economico-amministrativi coerenti":
- Co-programmazione e Co-progettazione: Strumenti introdotti dal Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017, artt. 55) che permettono di definire insieme priorità e obiettivi (co-programmazione) e di gestire interventi concreti condividendo responsabilità e risorse (co-progettazione). Sono processi lenti ma democratici che generano relazioni di lungo periodo.
- Patti Educativi di Comunità: Introdotti nel 2020, sono strumenti flessibili che permettono a scuole, Comuni, Terzo Settore e cittadini di co-progettare iniziative educative integrate e radicate nei territori.
- Appalti di Prossimità, Budget Educativi, Governance Partecipata: Gli appalti di prossimità premiano il valore sociale e le reti locali; i budget educativi personalizzati offrono flessibilità alle famiglie; le governance partecipate coinvolgono tavoli misti permanenti nella guida delle scelte educative locali.
- Finanza Civica: Strumenti come il crowdfunding civico, il match-funding pubblico-privato e i fondi comunitari coinvolgono i cittadini nel sostegno economico dei beni comuni educativi, promuovendo una cultura della partecipazione anche finanziaria.
Casi Studio: esperienze reali sul territorio
Il paper presenta diversi casi studio che illustrano l'applicazione di questi concetti:
Il Palcoscenico della Legalità
Un progetto che usa il teatro per indagare temi di legalità e promuovere il pensiero critico tra giovani (13-18 anni) in 13 regioni italiane.
Present 4 Future
Iniziato dalla collaborazione tra BPER e Gruppo Abele, questo progetto ha coinvolto 3.000 ragazzi e ragazze in 130 attività in sei città italiane, promuovendo inclusione sociale, protagonismo giovanile e rigenerazione urbana nelle periferie.
ComunitAttiva
Un'esperienza del Gruppo Abele a Torino, finanziata dal bando "Comunità Educanti", che ha trasformato le scuole in spazi civici aperti, coinvolgendo oltre 900 giovani e 2000 cittadini.
Patti Digitali
Nati da un'iniziativa di genitori e Università di Milano-Bicocca, riuniscono oltre 130 gruppi di genitori, scuole e istituzioni locali per accordi collettivi sull'educazione digitale di bambini e pre-adolescenti, affrontando temi come l'età di consegna degli smartphone e l'uso consapevole dei social.
YouthBank
Un'iniziativa della Fondazione comunitaria della Valle d'Aosta che coinvolge giovani under 25 nella selezione e finanziamento di progetti sociali ideati da coetanei, promuovendo leadership e gestione di progetti.
100idee... Se non c'è lo facciamo
Un programma del Comune di Milano che offre affiancamento, formazione e contributi economici a giovani (14-35 anni) per realizzare le proprie idee, attivando 100 mentor e 85 spazi.
Festival itinerante nazionale librOrchestra
Un festival che unisce musica e letteratura per l'infanzia, sensibilizzando le comunità sulla loro importanza nella formazione dell'individuo e promuovendo l'inclusione culturale in 10 regioni italiane.
Questi casi studio dimostrano il valore della prossimità e della co-progettazione nel creare processi educativi duraturi, trasformando spazi urbani e sociali in infrastrutture educanti. Evidenziano il coinvolgimento attivo dei giovani e l'ibridazione tra saperi formali e informali come punti di forza. Tuttavia, si riscontrano anche criticità come la frammentazione delle risorse, le difficoltà di pianificazione e gli oneri burocratici.
Raccomandazioni per il Futuro
Il paper conclude con raccomandazioni chiave per P.A. e territori, invitandoli ad agire per alleanze, mappare le risorse esistenti, sostenere il coordinamento territoriale, valutare l'impatto relazionale e promuovere trasparenza e comunicazione. L'attivazione di una comunità educante parte dall'ascolto dei bisogni, dalla promozione di patti educativi e dalla sperimentazione di piccoli progetti per poi stabilizzare le regole.
Le Comunità Educanti sono un ecosistema relazionale che coltiva possibilità, genera appartenenza e protegge le persone, riconoscendo che l'educazione è ovunque, ma richiede intenzionalità, visione e collaborazione.
In sintesi, la creazione di una Comunità Educante è come tessere una "rete robusta e flessibile": ogni filo (famiglie, scuole, enti, cittadini) è essenziale, ma solo quando sono intrecciati insieme con intenzionalità e cura, formano un tessuto che può sostenere e far fiorire la crescita di ogni individuo, resistendo alle intemperie del tempo e alle sfide del presente.