Nel corso del 2022 si è assistito ad un maggior ricorso al finanziamento bancario da parte delle cooperative associate se si considera l’incremento dell’ammontare del debito bancario, anche in una contestuale diminuzione sia dell’ammontare del prestito sociale sia dell’ammontare del prestito obbligazionario. Inoltre, l’ammontare del prestito da altri finanziatori, sebbene in lieve aumento nell’ultimo triennio, rappresenta ancora una quota molta bassa (pari al 4,2%) del totale dei prestiti finanziari.
Dalle risultanze dell’ultima indagine congiunturale sul sistema Confcooperative (gennaio 2023) si segnala che nel secondo semestre 2022 una quota di cooperative inferiore rispetto a quella rilevata nel primo semestre dell’anno si è rivolta alle banche per un finanziamento (il 37,8% del totale rispetto al 40,7% del totale nella prima parte dell’anno).
Negli ultimi sei mesi dall’anno l’86,2% dei richiedenti ha ottenuto l’importo desiderato (era l’84,3% nel primo semestre dell’anno). Al 7,8% delle cooperative è stato, invece, accordato un importo inferiore a quello richiesto (il 7,9% nel primo semestre). Il 6% degli operatori si è visto rifiutare la domanda e non ha ottenuto alcun importo (il 7,9% nel primo semestre del 2022).
Le condizioni generali di offerta sembrano essere sempre meno accomodanti. Con riferimento ai finanziamenti bancari erogati nel secondo semestre 2022, il 73,9% delle cooperative non ha rilevato variazioni significative dei tempi di istruttoria. Per quanto riguarda i tassi applicati sui nuovi prestiti, l’85,6% delle cooperative ha evidenziato una crescita del tasso lordo applicato dalle banche.
Nell’ambito delle relazioni tra le cooperative e gli istituti di credito, le risultanze congiunturali evidenziano che le cooperative intrattengono rapporti con più di un istituto bancario. In particolare, il 58,7% delle cooperative, a gennaio 2023, ha in essere rapporti con il sistema del credito cooperativo (la quota era pari al 57,9% a settembre 2017). Il 70,3% ha in essere, alla stessa data, rapporti con istituti di credito di rilevanza su scala nazionale (la quota era pari al 54,1% a settembre 2017).