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ABILITARE LA COLLABORAZIONE

Presentata la ricerca Euricse sui presupposti, vincoli e condizioni della co-progettazione in Italia.

giovedì 4 maggio 2023

L’interesse crescente nei confronti della co-progettazione previsto dall’art. 55 del Codice del Terzo settore è testimoniato dalla crescente diffusione dello strumento, in particolare dopo la sentenza della Corte costituzionale del 2020, che ha riconosciuto la piena liceità dell’uso di tale procedura (Gori, 2022).

 

In questo Rapporto, l’obiettivo è stato quello di approfondire le condizioni che abilitano le co-progettazioni e costituiscono i prerequisiti intorno ai quali possono essere costruiti processi di reale condivisione di intenti e obiettivi per il governo del welfare locale tra settore pubblico e Terzo settore in Italia.

 

Il quadro che si delinea dalla ricerca è quello di un processo di riforma complesso, caratterizzato da passi incoraggianti e contemporaneamente grandi fatiche e nodi da sciogliere.  Per quanto riguarda le fatiche, esse sono connaturate a qualsiasi processo di cambiamento e, quindi, vanno sopratutto individuate e comprese per poter individuare soluzioni ed eventuali correttivi.

 

Il nodo di forndo dell'applicazione dei nuovi strumenti previsti dall'art. 55 riguarda il ruolo che si vuole attribuire all'agenda del welfare locale. Nonostante l'enfasi attribuita alla corresponsabilizzazione ed alla condivisione di impegni reciproci, e l'importanza della complementarietà tra pubblico e Terzo Settore, è evidente che le politiche del welfare locale non possono prescindere da un investimento pubblico.

 

Laddove il pubblico investe e dà segnali di credere nel welfare allora anche il Terzo Settore risponde; se, invece, passa il messaggio che le co-progettazioni sono giochi a somma zero dove qualcuno vince e qualcunnaltro perde, tutto diventa molto più complicato e il rischio che la riforma non decolli si palesa in modo molto chiaro.

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